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Hotel Neon – Models

2021 - Sound In Silence
ambient

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Tracklist

1. Nov 2
2. Oct 11
3. Nov 3
4. Oct 12
5. Oct 13
6. Oct 12 no 2
7. Sep 14


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Hotel Neon è un trio ambient, geograficamente distribuito tra Philadelphia, Baltimora e Virginia Beach, USA. Formato nel 2013 come duo dai fratelli gemelli Andrew e Michael Tasselmyer, ampliandosi poi in un trio quando Steven Kemner si è unito a loro nel 2015.

Moments”, sesto full-lenght album degli Hotel Neon e primo per Sound In Silence, è composto da sette suggestive ed immersive tracce per una durata complessiva di oltre 36 minuti. Registrato nell’arco di otto settimane e realizzato in remoto, “Moments” è uno degli album più minimali e materici che Hotel Neon abbia mai realizzato. A dimostrazione del fatto che evitano di ripetersi ad ogni album, in “Moments” c’è sicuramente una presenza più forte di suoni orchestrali rispetto ai precedenti lavori. Estendendo la loro tavolozza sonora con corde più gonfie, elementi orchestrali in movimento, e sottili melodie di pianoforte, insieme ai loro soliti strati testurizzati di chitarre nebulose, droni vitrei, calmanti Pad e field recordings, Hotel Neon offre uno dei loro migliori album fino ad oggi.

Una descrizione dettagliata di quanto accade in ogni traccia sarebbe uno svilimento ed una sciocca decostruzione di un multiforme stato di cose le quali, per compiersi, sono imprescindibili l’una dalle altre comprendendo, nel loro insieme, persino i momenti di silenzio, quelli che sfuggono via distrattamente senza essere appuntati da nessuna parte.

Quanto proposto è una materia densa, compatta, intima. In base allo stato emotivo del soggetto, l’oggetto emozionale assume forme mutevoli, fluide, transitorie.  Ad ogni ascolto, sempre diverso dal precedente e dal successivo, sono stata proiettata in uno spazio sospeso, nebuloso, nel quale il senso del tempo è affidato solo a brevi appunti di date, contratte, come in un diario. L’ascolto non presuppone di attenersi scrupolosamente ad una certa disposizione per essere compreso nella sua totalità. Ho provato a scomporre l’album e ad ordinare le tracce in ordine cronologico per costruire una narrazione diversa. Il risultato non cambia. Si tratta di momenti di tale intensità che, comunque voglia intendere l’ascolto, mi lasciano ferma, immobile, a goderne.

Avevo detto che non avrei analizzato l’album nelle singole parti, ma nella sua interezza. Beh, in parte mentivo. Sento il dovere di menzionare l’ultima traccia, Sep 14, per la finezza con la quale è entrata nel mio sistema sensoriale. È un pezzo pacificatore, ricco di pieni e vuoti dai contorni delicatamente sfumati. Ogni suono, ogni pausa, sono in tensione in perfetto equilibrio, che non lasciano presagire nessuna instabilità o inquietudine. Chiude l’album, ma nel mio gioco di messa a punto cronologica, lo apre.  E non potrebbe trovarsi in altro punto della narrazione, se non all’inizio o, ancora meglio, alla fine.  L’equilibrio è un punto a cui arrivare e dal quale partire.

Moments”, nella sua delicatezza, ci ricorda che tutto accade solo un certo numero di volte. Forse sette, come le sue tracce, o poche più. Ma senza quei momenti, saremmo gli stessi?

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