1. Partly Of My Making
2. Versions Of You
3. Baby, Sleep
4. Placeholder
5. All Of Me
6. Ardour
7. Meeting Up
8. Why Must A Building Burn?
9. I Don’t Know What I’m Doing
10. The Acid Remark
11. Feelings I’m Supposed To Feel
12. Child Of The Flatlands
Dopo due anni di silenzio creativo il 26 febbraio sono tornati i Maxïmo Park, band inglese di estrazione indie rock/post-punk. Il nome cita un celebre luogo d’incontro comunista cubano, chiaro indizio di spirito rivoluzionario e temerario.
I Maxïmo Park non sono dei novellini del genere: dopo più di 15 anni di carriera Paul Smith (frontman), Duncan Lloyd (chitarrista), Archie Tiku (bassista), Lukas Wooller (tastierista) e Tom English (batterista) ci presentano un lavoro assai interessante, “Nature Always Wins“, prodotto con l’etichetta Prolifica Inc. Rimangono capaci di creare suoni ai quali ci si appassiona facilmente, e comporre testi fatti per essere cantati in uno stadio: catchy, per utilizzare un termine inglese. I toni non sono mai esagerati seppur il coraggio di osare non manchi.
In questa nuova uscita, la band sceglie l’amore, per sé stessi, per una persona cara o l’umanità intera; una storia, o forse più storie in una, declinate in 12 tracce coerenti tra loro. Partly Of My Making è il manifesto del cambiamento, quello che ti costringe a fermarti davanti allo specchio e contare le rughe, perché i Maxïmo scelgono di farci ripercorrere il cammino verso la maturità, con l’analisi più introspettiva mai fatta dal gruppo di Newcastle.
Proseguendo con Versions Of You, nostalgie e ricordi si confondono in una storia ormai giunta al capolinea: “I’ve been archiving versions of you” (sto archiviando versione di te). La tristezza dei brani precedenti viene mitigata in Baby, Sleep, un racconto di vita quotidiana, banalmente sereno e dolce nel suo genere. All Me è stato rilasciato in anteprima a inizio febbraio. Rappresenta una dichiarazione di intenti, dove si fondono la natura di artista di Paul Smith e il suo legame per la persona amata.
I sentimenti amorosi continuano a essere snocciolati con cura anche nella seconda parte dell’album, completando un ritratto sincero, di portata universale. Qui il concetto di amore si innalza e raggiunge i temi politici ormai cari alla band: Why Must A Building Burn ci ricorda il terribile incendio della Grenfell Tower e la sofferenza di una città intera.
Il ciclo si conclude con Child Of The Flatlands, un racconto autobiografico dell’infanzia. La band sembra dirci che tutto si conclude dove è iniziato, in immagini remote ma ancora vivide nella mente del cantante.