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Solaris – Io Non Trovo In Lui Nessuna Colpa

2021 - Bronson Recordings
noise rock

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Tracklist

1. Macho
2. 0050AA


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Io non trovo in lui nessuna colpa” è il nuovo Ep per il progetto Solaris. Rispetto all’album di debutto “Un paese di musichette mentre fuori c’è la morte” il sound compie un deciso passo in avanti, esplorando riff cosmici e sperimentali, avvolti come sempre da una voce delicata e incantevole. Questo breve lavoro viene prodotto per l’etichetta italiana Bronson Recordings, con base a Ravenna. L’intento è quello di creare qualcosa di espressivo ed originale che spinge la band verso un insieme di strutture nuove e che durante il periodo della pandemia diventa un atto di frustrazione per la mancanza di concerti e contatto con la realtà.

Il lato geniale e positivo è anche quello di poter collaborare con diversi musicisti della scena underground, nonostante sia tutto a distanza. Infatti al gruppo romagnolo costituito dal frontman Alberto Casadei (voce e chitarra), Paride Placuzzi (chitarra), Lorenzo Bartoli (basso) e Alan Casali (batteria) si unisce anche il carismatico musicista Nicola Manzan (Bologna Violenta), che qui si cimenta agli archi. Insieme a lui, troviamo anche la sezione dei fiati della band Ottone Pesante. Con questi ingressi di spessore si conferisce un significato più personale e tecnico al lavoro, che si immerge nel sound dell’alternative rock italiano del momento e arricchisce il gusto sonoro in modo eccellente. Nelle due tracce che compongono quest’opera, troviamo tante sfumature ricercate che si concludono con un viaggio epico e incredibile. Infine, l’artwork è curato dal chitarrista Placuzzi, che è l’autore del quadro e unisce sentimenti e atmosfere che toccano gli stati d’animo affrontati in questo brutto periodo di lockdown.

Il primo singolo Marcho, rilasciato a giugno, è un brano potente e diretto, con una grande innovazione e un’esplosione noise, avvolto da tematiche digitali che avvicinano l’ascolto a sonorità electro punk. L’opera è un chiaro omaggio alla band romana Gronge, capitanata dall’artista visionario Marco ‘Marcho Gronge’ Bedini. Si apre in modo delicato, sui fiati del sottofondo che incastrano il giro di chitarra sensibile e il groove di basso corposo. Sul tempo matematico della batteria, la distorsione aggressiva incontra la linea vocale stupenda. Infine, il testo particolare e suggestivo apre il suo mondo distopico carico di sofferenza e si infrange sui continui fuori tempo della ritmica, fino alle urla disperate del ritornello. L’atto conclusivo del brano ci cattura in un ambiente caldo che prende vita sul bridge delirante, fino alla chiusura dormiente e caotica, con un segnale rumoroso.

Nel secondo brano 0050AA si mette invece in luce tutta l’esperienza accumulata da questo collettivo, che viene da paesaggi più duri e martellanti, di vecchio stampo stoner/post metal. I Solaris lasciano libero spazio alle complesse strutture strumentali, sopra le quali i due ospiti viaggiano alla grande e completano il lavoro alla perfezione. Sul tempo della chitarra esplode all’improvviso la distorsione graffiante come in un brano stile Kyuss e si unisce al gioco tecnico degli archi. La voce, qui molto più spedita e sporca, si lancia come un proiettile dentro il vortice ruvido. Per chiudere, nella parte finale la corsa rallenta in modo netto, chiudendo i suoi sogni dentro un luogo misterioso.

Io non trovo in lui nessuna colpa” prende spunto da un verso della Bibbia e collega alla musica dei Solaris un sentimento prezioso: la band si conferma si conferma in questo nuovo percorso, lasciando una posizione precisa e un simbolo di protesta contro chi è passato sopra in maniera leggera su tutte le conseguenze del dopo pandemia. Nel complesso, un lavoro importante, breve ma intenso.

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