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Hexa – Material Interstices

2021 - Room40
industrial noise

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Tracklist

1. Aperture
2. Hallucination Liturgy
3. Elastic Body
4. The Exquisite Crushing Of Atlas
5. Tending Concrete Flesh
6. Detached Pyre
7. Severed Plume


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“Material Interstices”, uscito per Room40, è il secondo album di HEXA, progetto musicale ambient sperimentale nato dalla collaborazione di Lawrence English e Jamie Stuart. La loro prima esibizione è stata nel 2015, quando David Lynch ha presentato la propria mostra Between Two Worlds alla Gallery of Modern Art di Brisbane, Australia; effettivamente, aggiungo io, è un tipo di musica davvero ideale per l’accompagnamento di mostre d’arte o fotografia, perché assolutamente d’impatto ma per niente invadente.

L’album, che comincia con Aperture, è contraddistinto da vibe estremamente cupe, tant’è che il pezzo appena elencato sembra piazzare chi ascolta sull’isoletta di “The Lighthouse” (Robert Eggers, 2019) mentre Robert Pattinson e Willem Defoe impazziscono lentamente. Si hanno le stesse impressioni con Hallucination Liturgy ed Elastic Body, tanto che la raccolta sembra in realtà un unico, lunghissimo brano che ci lascia immergere nelle cavità più recondite e inesplorate del nostro mondo interiore. Per questo, ribadisco, un tipo di musica ambient così oscura e tetra è davvero ottimale per quelle mostre che richiedono una profonda riconnessione con il proprio io, così da carpire davvero il messaggio che l’artista cerca di comunicare.

In alternativa, come già accennato sopra, “Material Interstices” potrebbe essere benissimo parte della colonna sonora di film horror alla A24 (la casa di distribuzione di film americana, non l’autostrada italiana); mi riferisco a queste produzioni proprio perché caratterizzate da personaggi di cui i registi vogliono analizzare la psicologia, in tutti i suoi aspetti, anche quelli peggiori e più terrificanti. E dico così mentre ascolto Severed Plume, che mi ricorda un po’ anche la colonna sonora di “Dark” e anzi, in particolare, l’etichetta nei sottotitoli in tedesco che, in italiano, corrisponde a “rimbombare cupo” – sì, l’ho guardata in lingua originale e vi posso assicurare che compariva molto spesso. 

A dire il vero menziono Severed Plume perché, di tutta la tracklist, mi sembra il brano più dinamico, in cui si sente un climax di sonorità davvero terrificanti – in senso buono, perché spaccano, ma anche nel senso che mettono della gran angoscia addosso. Il pezzo in chiusura è Love, Colder Than Death, che, non molto sorprendentemente, avevo inizialmente scambiato per una continuazione di Severed Plume, proprio perché mi sembra consista letteralmente negli strascichi del brano che lo precede. 

Insomma, mi sembra che HEXA abbia idee molto valide, anche se, purtroppo, non penso possa raggiungere un pubblico molto vasto o che non rientri in qualche élite di adepti al genere o di intellettualoidi. In realtà mi auguro che escano dal contesto “nicchia” e, se dovessero fare qualche data in Italia (seeeeeeeh), li andrei a vedere volentieri. 

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