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Bad Pritt – EP1

2021 - Shyrec / Ricco Label
sperimentale

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Tracklist

1. Day 1
2. Day 2
3. Day 3
4. Day 4
5. Day 5
6. Day 6
7. Day 7


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Se mai dovessimo tracciare una mappa geografico/musicale che trasferisca in coordinate numeriche stile e suoni, a ogni band corrisponderebbe una porzione ben precisa e definita. 

EP1” occuperebbe un quadrante periferico, molto probabilmente in alto a destra, uno di quei luoghi nei quali non ci si imbatte mai per caso. Un confine attraversato dalla scritta Hic Sunt Leones, uno sguardo oltre un orizzonte libero e sconosciuto. Sarebbe un placido declivio che conduce nel luogo dove il paesaggio si trasforma, passando dal post-rock a un futuro distorto e cinematico, algoritmico lampo che ci mostra i circuiti del futuro. Il più recente dei lavori di Bad Pritt ha un che di robotizzato, attraversato da loop e rumori, suona come la tradizione resa in stringhe alfanumeriche.

Il loop è il mio pastore,

non manco di nulla

attraverso urla e suoni mi guida

Il piano è il mio pastore 

su pascoli sonori mi fa riposare

ad acque tranquille mi conduce. 

Una ventina di minuti scomposti in sette piano song caratterizzate da rumore di fondo, canti e controcanti, fruscii e una benvoluta imprecisa messa a fuoco. Tempi dilatati, respiri sciamanici che rallentano il tempo, dandoci l’occasione di intravedere gli infinitesimi istanti altrimenti perduti, gli intercalari tra i punti chiave della nostra esistenza. “EP1” assume la forma di un poliedro angoloide e ogni faccia ci racconta qualcosa di diverso. La crisi costruttiva che sottende la nascita di un nuovo mondo e la conseguente paura di perdere la propria identità. La potenza, la libertà e le possibilità che il nuovo mondo offre. La gioia (e il terrore) di trovarsi in una situazione embrionale, in cui l’errore non è definitivo, ma piuttosto funzionale alla crescita, all’evoluzione. La capacità lenitiva della musica, attraverso la stabilizzazione delle emozioni. Il respiro necessario alla calma, la calma che ci aiuta ad attraversare indenni la tempesta, la vita.

Questa musica aritmetica, quasi meccanica (no anima), ci guida alla ricerca della perfezione e infonde nuova energia per una nuova era. Siamo soli e anche se certamente non lo desideriamo, soli moriamo. Luca Marchetto, alias Bad Pritt, ha lavorato in sottrazione, di cesello e liberazione, sfrondando tutto il superfluo per portare alla luce il nervo dell’individuo, in balia delle forze esterne, alla mercé di forze invincibili. Oscuro, ossessivo, ma anche tranquillizzante, questa musica ci aiuta a focalizzarci sull’assenza, sul nostro essere soli a vivere, un brano al giorno, un giorno per volta, settimana dopo settimana.

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