Miglio – Manifesti e Immaginari Sensibili

Miglio ci ha già regalato dei singoli qui e là nel passato, ci è sempre sembrata già pronta all’esordio su disco, e qui finalmente arriva: sei pezzi, di cui tre già rilasciati nel 2021, uno più suggestivo dell’altro.

Sei racconti di un immaginario speciale visto con gli occhi di chi evidentemente sa trasformare emozioni e paesaggi in parole con un estro raro, contorniate dalla musica di chi é cresciuto con le influenze piú varie ed é riuscito ad estrapolarne uno stile tutto suo, definito ma mai uguale a sé stesso. Al primo impatto prevale l’idea di essere davanti ad una cantautrice ma la cosa cambia man mano che ci inoltriamo negli ascolti, mescola tanto e rasenta mondi diversi tra loro.

Ci sono i rimandi all’Emilia che uno si aspetta da Vasco Brondi, ma con più rabbia che rassegnazione, la determinazione ad affrontare ciò che non le sta bene senza girarci troppo attorno, uniti sicuramente a una matrice elettronica, generalmente con rimandi anni ’80 ma che senza timidezza si espande quando serve (baby baby balla balla su tutte), e a una vocazione post-punk nell’attitudine e nei temi trattati.

Davvero un ottimo esordio per Miglio che inizia a costruire ed offrirci un suo modo di vedere il mondo ed immaginarne i contorni, sostenuto da una voce che colpisce da subito come elemento chiave nella lettura del progetto ed una musica personale, che é per noi nuova ma risulta familiare.

E fidatevi di chi l’ha già vista, da sola con la sua chitarra, sul palco: varrà la pena andarla vedere dal vivo, non appena potete.