Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Davide Zilli – Psicanaliswing

2022 - Cosmica Records
swing / songwriting

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Psicanaliswing (feat. Sorelle Marinetti)
2. Icaro qua, Icaro là
3. Italiano all’estero
4. La cena di classe
5. L’amico ricco (feat. Paolo Rossi)
6. Cinque miliardi
7. Il complottista (feat. Mirko Casadei Orchestra)
8. Auto-erotismo


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Può un genere musicale fungere da psicoterapia? Secondo la progettualità sonora di Davide Zilli sì. “ Psicanaliswing” è il terzo album del cantastorie ironico Zilli, prodotto dalla Cosmica Records. Professore, musicologo e cantautore dello swing contemporaneo, Davide si avvale dell’arguta collaborazione delle Sorelle Marinetti, e di paralleli ingressi alla portata di Paolo Rossi e de la Mirko Casadei Orchestra

Sulla copertina del singolo della title track un eccentrico Sigmund Freud che regge con disinvoltura un cocktail, mentre ci osserva dalla stoica impenetrabilità delle sue lenti da sole. L’elettroswing di Zilli è uno strumento comportamentista, vera fase della psicanalisi, quella più leggera e fruibile. Insomma una risoluzione emotiva in musica. 

Psicanaliswing è un motto di spirito, un motivetto esteso sulle prigionie mentali. Piano, fiati, corde e stringhe alleggeriscono il peso dell’uomo moderno: “Non si deve vergognare, lei è un uomo occidentale / Sorride ma sta male / Tutti quanti qua fan così, Psicanaliswing!” Il coro d’autore in sottofondo impreziosisce la track rendendola aulica e polifonica. Italiano all’estero, simulacro di un tema sociale ed (ancora) attuale. Emigrato o pioniere, libero o fuggito? Un brano dal sapore retrò, che narra di chi onora la propria nazione in espressioni multilingue: “E intanto vivi la tua vita tra due fuochi, la tua memoria è un grande festival di tutti i tuoi traslochi.” 

L’amico ricco, tra allitterazioni e luoghi comuni all’italiana. Rossi, voce fuori campo, sminuisce con asciutte sentenze le ideologie banali dell’avere un amico ricco tra i contatti. Il brano è inciso in modalità di velocizzazione, con un climax semantico ascensionale, votato a rendere dolcemente confuso l’ascolto. Nel mezzo una sequenza dance scanzonata ed evasiva. Il complottista, da ballare in balera e canticchiare sul tram. Da quell’infausto 11 settembre siamo ormai circondati da complottisiti. E non sappiamo liberarcene. Il cha cha di contorno rende questa track la più leggera dell’album: “Come è dolce la teoria del complotto! L’amore e la vita non possono fare a meno delle trame cospiranti.”

Auto-erotismo, un monologo in solo al piano. Le rime alternate di susseguono in un fluire pensato. Il violino si sposa col piano per chiudere in cinque minuti la necessità di espansione corporale. Passionale e tangibile la conclusione che si specchia in un’alba sbiadita. 

Davide Zilli è un professore di Italiano con la declinazione per il cabaret. Filosofico, camaleontico e irriverente, trasforma lo swing in una sensazione elettrizzante, che diventa necessaria sin dall’ascolto delle primissime note. 

Dopo il panegirico in note de “Il congiuntivo se ne va” e la delicatezza narrativa di “Coinquilini“, Zilli sembra ora propenso ad affermarsi come cantautore nazionale, imprimendo l’impronta nel pop-jazz, colorato di swing e blues. 

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni