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Labradors – Retriever

2022 - To Lose La Track / You Can't Records
pop-punk / indie

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Tracklist

1. The Light Is Right
2. Last Day Of School
3. Hey Sis
4. Fake Sun
5. Before We Die
6. The Adolescent
7. Anger Management Plan n. 327
8. Nightmare Two
9. 12 Strings


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Che la Brianza comasca sia da sempre culla di nuove idee, nuove bands e nuova legna da ardere, è un dato di fatto più che appurato. Sin dagli anni ’90, infatti, gruppi come Orange Juice from the Crypt e Same Direction, passando poi per Santantonio, Go Down! Moses e Cusack, hanno dato vita ad una vera e propria scena, indipendente dalle influenze milanesi e sud-brianzole, più indirizzate verso la classicità di hardcore, metal e old school.

I Labradors sono ciò che ad oggi questo territorio, chiuso tra laghi, bar e vallate, ci offre. E non è poco. I tre sono arrivati ormai al quarto album in studio e sono diventati, a livello nazionale, una realtà più che solida. Continuando a suonare, continuando a studiare, continuando a conoscere persone. Il disco di cui parliamo, e che ho ascoltato ininterrottamente per due giorni pulendo casa, andando a correre, cucinando per la settimana, si intitola “Retriever” ed arriva dopo due album urlati e veloci: non poteva che essere un disco innovativo e rivoluzionario, quindi. Soprattutto rispetto a quel capolavoro intitolato “The Great Maybe”, il loro secondo lavoro, che può essere considerato uno dei pochi album di vero pop punk italiano. “Retriever” è infatti un disco curatissimo, in alcuni aspetti anche troppo, che sicuramente servirà a Filippo, Fabio e Pilli per fare il grande salto, ma che crea un non so che di incompletezza, una volta ascoltato, che raramente ho riscontrato al cospetto di un nuovo lavoro.

The Light is Right, secondo me, è un inizio troppo soft per un album che dovrebbe marcare una linea di confine tra punkrock e pop, ma ascoltandola come un’introduzione al secondo brano, Last day of school, tutto torna: ecco i Labradors Deep Elm che tutti conosciamo, dai ritornelli brevi, di tre o quattro parole al massimo e dalle chitarre lanciate ad aprire una vera breccia. Con Fake sun e soprattutto grazie alla tonalità di Hey sis, poi, cadono nella trappola di voler creare, a mio parere, un genere troppo morbido e intrigante, che ricalca forse troppo marcatamente la wave americana post-grunge, pur riuscendo ugualmente ad identificarsi nei suoni di sempre, nei suoni che siamo abituati a seguire canticchiando non appena ascoltiamo un brano pop.

The adolescent e Anger management plan. 327, finalmente, fanno sgorgare la potenza dei Labradors anche in questo nuovo disco. Una doppietta di singoli british da ballare come si dovrebbero ballare gli Ash e i Blur, da cantare, che ci fanno esultare forse (e dico forse) più di quanto non abbiamo mai fatto grazie ad un loro album. In controluce, però, ballate come Before we die e Nightmare two, ci riportano alla consapevolezza che un cambiamento di gusti, in “Retriever”, esista eccome. Ed è un avvenimento straordinario. Ada’s apartment, per esempio, ispirandosi al Diario Partigiano della pedagoga torinese Ada Gobetti, rappresenta la fine ideologica di questo lunghissimo viaggio assieme a questi tre ragazzi, che negli anni hanno dimostrato di non aver mai paura di crescere e imparare. Nonostante “I am the adolescent staring back at me through the mirror”.

Fuori in versione vinile per To Lose la Track e digitale per You Can’t Records.

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