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Eldovar – A Story of Dark and Light

2021 - Robotor Records / Stickman Records
stoner / psych

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Tracklist

1. From Deep Within
2. In The Way
3. El Matador
4. Rebirth Of The Twins
5. Raspletin
6. Blood Moon Night
7. Cherry Trees


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“Eldovar – A Story of Dark and Light” è un album collaborativo di Kadavar – band di Berlino composta da Christoph Lindemann (voce/chitarra), Christoph Bartelt (batteria) e Simon Bouteloup (basso) – ed Elder – band dal Massachusetts composta da Nick DiSalvo (voce), Jack Donovan (basso), Michael Risberg (chitarra/tastiera) e Georg Edert (batteria) – uscito a dicembre 2021 per la Robotor Records.

La raccolta comincia con From Deep Within, dai tratti inizialmente molto folk, di un folk onirico, lento e trascinato, che poi si trasforma nell’heavy metal degli Iron Maiden. Ammetto che non ho molto capito questo passaggio, per quanto possa essere una progressione che dà molta dinamica al pezzo, però mi sembra alquanto slegato. In ogni caso, verso la fine del brano si sente di più il carattere psychedelic/stoner dei Kadavar, perciò c’è un recupero. Bene così.

La seconda canzone è In The Way e ha qualcosa di vagamente country, da ricondurre probabilmente alla chitarra acustica che fa giri “maggiori”, almeno inizialmente, perché poi il tutto si trasforma in un folk rock molto moderato. La progressione continua fino ad arrivare di nuovo all’heavy metal anni ’80 di cui prima; perciò, mi viene da dire che sia il carattere degli Elder, che, a differenza dei Kadavar, non conoscevo prima. Chi lo sa.

Al terzo posto abbiamo El Matador, in cui sentiamo lo stesso folk lento, trascinato ed onirico che si trova in From Deep Within, anche se molto più equilibrato in questo caso, dal momento che le sonorità sono “minori” per tutta la durata del pezzo e non c’è nessuna progressione azzardata, anzi. A partire dalla seconda parte, infatti, abbiamo un climax dato dalla batteria, che prende sempre più spazio, poi affiancata da chitarre che sembrano violini distorti. Di nuovo, molto bene.

A seguire troviamo Rebirth of the Twins, intermezzo più psichedelico del resto dei brani che si collega in maniera superlativa a Raspletin, quinta canzone di “A Story of Dark and Light” che mantiene lo stesso clima psichedelico di prima, benché poi si concretizzi in una batteria molto discreta e una chitarra wah-wah e distortona che fa cose pazze.

Il penultimo brano della raccolta è Blood Moon Night e ricorda davvero tanto i Black Sabbath. Davvero tanto. Da metà brano in poi, tuttavia, si trasforma in uno stoner rock davvero interessante – adatto al pogo in poche parole – soprattutto perché dinamico nel suo essere ripetitivo. Alla fine abbiamo addirittura un’outro elettronica, però ben contestualizzata nel pezzo in generale.

L’ultimo brano di “A Story of Dark and Light” è Cherry Trees, che comincia con un piano molto gentile e onirico trascinato poi per tutto il resto del brano con un riverbero pazzesco, mentre accompagna un cantato altrettanto psichedelico. Ottima conclusione per un album del genere.

Beh, che dire amici, amiche, amichǝ, era davvero tanto tempo che non sentivo parlare dei Kadavar, gruppo berlinese che ha popolato, insieme a tanti altri, gli ascolti degli anni d’oro della mia adolescenza (gli ultimi a dire il vero), quindi è stato piacevole sapere che in questa collaborazione ci fossero anche loro. Non posso dire che sia uno degli album più brillanti che abbia mai ascoltato, ma in ogni caso ho saputo apprezzare diverse scelte a livello stilistico e musicale che mi fanno pensare che non sia poi un progetto così mal riuscito.

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