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Messa – Close

2022 - Svart Records
doom rock / folk

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Tracklist

1. Suspended
2. Dark Horse 
3. Orphalese
4. Rubedo
5. Hollow
6. Pilgrim 
7. 0=2
8. If You Want Her To Be Taken
9. Leffotrak
10. Serving Him


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Sono fermamente convinto che molti all’estero ci invidieranno un gruppo come i Messa.

Dopo lo splendido “Feast For Water” del 2018, i riflettori sulla band vicentina si erano accesi un po’ ovunque, tanto da dare loro la possibilità di prender parte al Roadburn 2019. Se il precedente disco aveva fatto intravedere una capacità fuori dal comune nel mescolare doom, occult rock, jazz noir e cantautorato folk, il nuovo “Close” (pubblicato da Svart Record) li consacra definitivamente come una delle band di punta italiane.

Talmente tanta è la carne a fuoco, che una mera recensione non rende giustizia alle sfumature contenute nell’ora abbondante di “Close“. Tutto il disco è infatti intriso di una eleganza stilistica rara, che lambisce territori musicali vastissimi e diversi tra loro, in equilibrio perfetto e senza che nessuno di questi prevalga sull’altro. Dall’heavy rock fumante di jazz nero dell’opener Suspended passando per le atmosfere orientali di Pilgrim, sorta di trait d’union tra i Dead Can Dance e i Blood Ceremony, tutto “Close” è un lungo rituale in cui culture diverse si abbracciano all’unisono.

Non si lambiscono mai territori prettamente metal, neppure nei momenti più pesanti come Dark Horse o nel capolavoro Rubedo brano in cui la splendida voce di Sara si muove attraverso numerosi momenti psichedelici fino ad uno scioccante momento di furia blast-beat. Spiazzante ma incredibilmente coerente col tutto il resto. La produzione calda, dinamica e dal sapore vintage fa un lavoro egregio nel mantenere tutti i brani in un limbo sonoro mai troppo votato al modernismo, grazie anche all’uso di strumenti acustici folkloristici e synth come Mellotron e Rhodes.

Non mancano gli accenni prog-rock crimsoniani della lunga O=2 (con tanto di solo di sax) o quelli a cavallo tra i Pink Floyd e gli ultimi Opeth di If You Want Her To Be Taken, la cui furia finale si trasforma nel parossismo jazz-core dei quarantacinque secondi di Leffotrack. Serve Him che prende lezione dai migliori The Gathering (quelli di How To Measure A Planet Tanto per intenderci) e li lancia in un´ universo ancora più settantiano , mette la parola fine ad un lavoro complesso, che ha la capacità di emozionare e scuotere come pochi.

Affermare che ci si trovi di fronte ad uno dei dischi dell´ anno direi che è qualcosa di abbastanza scontato.

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