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Pusha T – It’s Almost Dry

2022 - Getting Out Our Dreams, Inc. / Def Jam Recordings
gangsta rap

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Tracklist

1. Brambleton
2. Let The Smokers Shine The Coupes
3. Dreamin Of The Past (feat. Kanye West)
4. Neack & Wrist (feat. JAY-Z & Pharrell Williams)
5. Just So You Remember
6. Diet Coke
7. Rock N Roll (feat. Kanye West & Kid Cudi)
8. Call My Bluff
9. Scrape It Off (feat. Lil Uzi Vert & Don Toliver)
10. Hear Me Clearly (feat. Nigo)
11. Open Air
12. I Pray For You (feat. Labrinth & MALICE)


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L’attesissimo quarto album in studio di Pusha T – come da copione – sta scuotendo considerevolmente l’universo hip hop ed i suoi più fedeli ascoltatori, entrambi rapiti ancora una volta da quell’inconfondibile combinazione di attitudine e stile cui l’ex spacciatore, d’altronde, ha sempre abituato.

Il rapper originario di Virginia Beach, Virginia, infatti, ha deciso di regalare loro un altro progetto che sembra già profumare di classico, affidato alla mano produttiva di due garanzie come il talentuoso Neptune Pharrell Williams – vecchia conoscenza dell’artista sin dai tempi dei Clipse – e Kanye West, i quali – come da copione, ancora una volta – non hanno assolutamente tradito le aspettative connesse al proprio nome. Sì, perché in “It’s Almost Dry” sembra quasi che tutto proceda secondo quella regola (non sempre valida) che prevede che un grande mc, addizionato a due grandi produttori, non possano che portare di conseguenza ad un grande disco. La questione sembra più matematica che mai, dopotutto. 

E il rapping di King Push – uno dei numerosi soprannomi affibbiati all’ex Clipse – è esattamente come lo si ricordava: coinciso e perentorio – se non addirittura perfezionato –, volto a regalare alle orecchie dell’ascoltatore una varia (e valida) serie di fedeli immagini a proposito della vita di strada in passato vissuta dall’americano. Da questo punto di vista sembra, infatti, che il rapper non sia cambiato di una virgola, in quanto sempre pronto a confessare un nuovo crimine commesso poco prima di intraprendere la fortunata carriera musicale, adesso, però, forte di un’acquisita saggezza à la Carlito Brigante (“The dope game destroyed my youth”). Con la stessa sicurezza di cui possono godere autentici monumenti del genere hip hop, Push racconta barra dopo barra – attraverso una cadenza metronomica e una precisione tecnica fuori dal comune – quella che è la realtà che ha sempre vissuto, spingendo la propria voce a livelli sinora mai toccati dallo stesso e con l’ausilio di un lavoro produttivo d’eccezione.

Se i beat di Williams, infatti,sembrano tendere verso atmosfere più sinistre e sperimentali – come avviene, per esempio, in brani come Scrape It Off e Call My Bluff –, quelli di Ye si distinguono per un intelligente uso di ottimi samples, sulla falsariga, dunque, di quanto già fatto nei primi anni 2000 dal noto rapper e producer di Chicago: Dreamin’ Of The Past – in cui compare come featuring –, ad esempio, è interamente costruita su Jealous Guy di Donny Hathaway; l’ormai noto estratto Diet Coke, invece, gioca su Take The Time To Tell Her di Jerry Butler e Get it Poppin’ di Fat Joe ft. Nelly, così come Rock & Roll – in compagnia di Kid Cudi – non può che reggersi sull’eccellente campionamento di 1+1 di Beyoncé. Ciò che più sorprende, forse, di questo nuovo progetto del rapper statunitense è la totale mancanza di materiale in eccesso. Tutto sembra, infatti, essere perfettamente calibrato al millimetro: dalla già menzionata precisione presente nel rapping, fino alla semplice durata delle canzoni. E se il precedente “DAYTONA” si era distinto per la sua notevole compattezza di fondo – in gran parte data dall’essere composto da soli 7 brani –, “It’s Almost Dry” dimostra di poter raggiungere il medesimo risultato con un maggiore numero di tracce, evidenziando di padroneggiare la più che nobile arte di uno spesso dimenticato compact rap.  

Se i dischi di Terrence Thornton – questo il suo vero nome – hanno spesso cercato di dare voce all’oscurità che ha caratterizzato il suo passato, in questo nuovo prodotto sembra che lo stesso voglia comunicarci di aver finalmente trovato lo spazio per un briciolo di luce nella propria vita. A 44 anni, infatti, il rapper – guardando dietro di sé – può permettersi di contare i numerosi successi messi a segno nel corso della sua carriera, tra cui la fortuna di aver messo su famiglia. Push – evidentemente appesantito dal proprio passato – cerca di mettere in rima quella realtà che più volte negli ultimi tempi sembrava aver cercato di schiacciarlo, a partire dalla recente perdita dei genitori, l’uno a breve distanza dall’altro.

Ci troviamo, dunque, di fronte a un uomo stanco, in continua lotta con i propri demoni personali, spesso scacciati dalla pura figura del figliolo Nigel Brixx Thornton. “It’s Almost Dry”, insomma – dall’alto della sua impareggiabile ed accurata esecuzione –, non commette errori e ci consegna un Terrence più che limato dallo scorrere del tempo, che punta non tanto sulla varietà degli argomenti da trattare, quanto sulla classe necessaria alla loro esposizione. Se non altro per ricordarci quanto sia importante tenere bene a mente una legge fondamentale riguardo alla sua musica, e cioè che cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia.

In altre parole, Pusha T potrebbe anche essere uscito dal “giro” ma, nonostante ciò, rimane comunque l’unico vero punto di riferimento del coke rap.   

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