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Syndrome 81 – Prisons Imaginaires

2022 - Destructure Records
new wave / punk

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Tracklist

1. Vivre et mourir
2. Dans les rues de Brest
3. Futur Périmé
4. Avenir
5. Violence sociale
6. Les derniers jours
7. La ville
8. Des nuits blanches
9. Toujours à l’ouest
10. Bèton froid
11. Sur la brèche
12. Fuir son passé
13. Lumière magnétique


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Vengo a conoscenza colpevolmente solo ora di questa band e della pubblicazione del disco verso la fine dello scorso maggio, ma non andavo a spulciare le novità post-punk europee da un bel pezzo.

Dalla Brest di Querelle e Ginola, ecco allora un bel disco che profuma di ostriche, piscio e vicoli bui. Nati qualche anno fa come band puramente oi!, i Syndrome 81, in tre album pubblicati, hanno virato verso una moderna new wave punk, prendendo un po’ dai Blitz e un po’ dai New Order e mischiando il tutto con la solita, verace, rabbia skinhead. Cantato in francese, questo “Prisons Imaginaires”, è il loro terzo disco ed esce per Destructure Records (Amanda Woodward e The Flying Worker), venendo distribuito in Usa, che ve lo dico a fare, da Grave Mistake.

Violenza, depressione, esclusione, ma anche amore e sentimento trovano spazio tra queste tredici tracce. Abbiamo i rimandi a Dostoevskij in Des nuits blanches e l’esperienza e le disillusioni tipiche della rabbia punk in Avenir: “Saccageant nos mémoires, ignorant nos déboires Ils détruisent nos souvenirs pour s’y construire un avenir!”. 

Le linee musicale sono molto rock e, in questo “Prisons Imaginaires” vengono abbandonate del tutto la ruvidezza e la foga –core che avevano contraddistinto i primi anni della loro carriera. Nonostante ciò, però, nella sua complessità, il disco arriva con inaspettata violenza: culturale, storica, viscerale. La ville, l’iniziale Vivre et mourir e Fuir son passé sono tre brani erosi dal rammarico e dalla denuncia nei confronti di una civiltà alienante, nata da una volgare congerie di obblighi tra passato e presente. Persino Dans le rues de Brest, che dovrebbe essere un corroborante inno nei confronti della propria città, diventa un mezzo per narrare l’atavica disillusione e la ferma presa di posizione verso il quotidiano. 

I Syndrome 81 sono una band educata, che sa dove vuole arrivare e soprattutto come farlo. Ce ne sono pochissimi, in Europa, di progetti simili, capaci di rimanere fedeli a loro stessi pur cambiando genere con l’avanzare della propria carriera. La rabbia è sempre la stessa, cambia solo il suo veicolo di trasmissione.

In Italia, il loro corrispondente può essere trovato nei fiorentini Morgana, nati pochissimo tempo fa ma con all’attivo già diverse produzioni.

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