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Laura Loriga – Vever

2022 - ears&eyes Records
avant-folk / experimental

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Tracklist

1. Mimi
2. Door Ajar
3. Balmaha
4. Citizens
5. August Bells
6. Black Rose
7. You Who Speaks
8. Passes The Flame
9. The Sun Rise When It Rises


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Avete presente quelle recensioni dove si parla si parla, si scrive si scrive, si sprecano citazioni altolocate e alla fine ci si domanda sempre se il disco è o non è interessante e se davvero vale la pena di ascoltarlo perché in realtà non ci si è capito nulla di nulla? Ecco, questa non sarà una recensione di quel tipo. E non lo sarà perché lo dico subito in maniera chiara ed esplicita, “Vever”, il nuovo album solista di Laura Loriga, uscito proprio in questi giorni per l’etichetta ears&eyes Records, è un disco stupendo e si, vale la pena di ascoltarlo.

Un album da apprezzare ad ogni calar del sole in questa calda ed afosissima estate. 9 tracce da divorare ad ogni sguardo che la Luna ti volge nel cuore fresco della notte. Canzoni come vento rigenerante durante passeggiate tra campi di grano assolati. Registrato tra Brooklyn e Bologna, “Vever” rappresenta un ennesimo balzo in avanti nel percorso creativo della sua autrice. Il rapporto tra la voce ed il pianoforte, da sempre al centro dell’esperienza con i Mimes Of Wine, viene qui in un certo senso spezzato e spiazzato dall’ingresso di un poderoso arricchimento strumentale che porta verso risultati compositivi straordinari. Archi, fiati, drone, sintetizzatori e poi harmonium, mellotron e organo, un fronte compatto di strumenti capace di creare una quinta sonora fatta di eleganze musive in cui la sensualità della voce di Laura emerge sinuosa e algida. Il cantato rimane centrale, ma tutto attorno è un vorticoso muoversi di suoni che si avvolgono attorno alle vellutate tessiture vocali.

Si percepiscono i Low, i Circuit des Yeux, Beth Gibbons, ma anche Radiohead e quegli U2 di marca Daniel Lanois che hanno accompagnato la splendida colonna sonora di quel meno splendido film che è stato Million Dollar Hotel. Un disco a tratti molto notturno, illuminato dal talento di un’artista cosmopolita che è senza dubbio eccellenza senza confini. Apparentemente lo si potrebbe definire un album minimale, ma ogni ascolto è arricchito di nuovi particolari e delicati dettagli. Mondi sommersi che emergono uno dopo l’altro. Ogni canzone è una dolce carezza e già con l’opener Mimi capiamo subito in quali luoghi incantati finiremo per ritrovarci. Door Ajar eBalmaha concludono uno splendido trittico iniziale pieno di misticismo e romantica sensualità.

Citizens è una lenta e cadenzata marcia che si apre splendidamente nei ritornelli dove la voce di Laura sale meravigliosa fino a toccare il cielo. August Bells, primo singolo e primo video estratto da “Vever”, è un sotterraneo psichedelico in cui voce e organo vengono sorpresi alle spalle da una chitarra elettrica che entra in punta di piedi. Black Rose è dolce melodia, You Who Speaks è avant-folk desertico e malinconico, Passes The Flame è psycho-swing vellutato.

E quando tutto quello appena ascoltato ti farebbe dire che “Vever” è per te già tra i dieci dischi migliori dell’anno, è proprio lì che arriva The Sun Rise When It Rises. E allora davvero non ci sono più dubbi: “Vever” è un album che non solo conferma il talento della sua autrice, ma che ne eleva il valore ad assoluta eccellenza musicale.

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