OFF! – Free LSD

Mi ha incuriosito tantissimo verso fine agosto la dichiarazione che ho letto affidata all’inossidabile ed intramontabile vecchia volpe Keith Morris che ha detto che il nuovo disco degli OFF! “Free LSD” rappresenta una rinascita artistica dopo tanti anni passati a fare musica sempre con la stessa palette di colori – “Il nuovo album degli OFF! suona come Miles Davis con Herbie Hancock and the Headhunters opposti a Milo Goes To College” dichiarava, così come il comunicato stampa della band che lo definisce “A heavy punk industrial free jazz soundtrack recording”. Wow è stata la mia esclamazione ed ha provocato in me una grande curiosità e voglia di sentire questo nuovo lavoro…Non è che i punkettoni si mettono a suonare cose da veri fuori di testa, alla Laddio Bolocko oppure mantenendo ritmi serrati, più incasinato e contorto in stile Naked City? Che figata, ho pensato subito viaggiando con la fantasia e preso dall’entusiasmo!

Poi ho anche letto che hanno cambiato la sezione ritmica che vede ora alle quattro corde il bassista Autry Fulbright II già con gli … And You Will Know Us By The Trail of Dead ed alla batteria Justin Brown (Thundercat, Flying Lotus e Herbie Hancock) e nonostante qualche duro e puro possa storcere il naso leggendo alcune esperienze, quanto meno del batterista, devo dire che la loro presenza nel disco è forte e chiara e si fa sentire decisamente ma in positivo, senza nulla togliere a chi hanno sostituito ma questi due musicisti sono indiscutibilmente una spanna sopra ai loro precedenti dirimpettai. Rimane invece con il già citato Keith Morris, il fidato chitarrista ex-Burning Brides Dimitri Coats.

Diciamolo subito, “Free LSD” non suona ovviamente come fantasticavo io veramente troppo, come una versione 2022 dei Laddio Bolocko e nemmeno come Naked City, si sarebbe snaturata completamente la loro essenza e si sarebbe sfiorata l’avanguardia con tutti i rischi e pericoli del caso, ma è lo stesso una figata e seppur mantenendo sempre molte delle classiche caratteristiche di un disco hc, ha comunque effettivamente delle influenze, svarioni ed intermezzi vagamente free jazz grazie anche al sax di Jon Wahl (Claw Hammer) e a qualche tastiera (poche), ma soprattutto è registrato oltre che suonato, veramente molto bene ed è pieno di veloci pezzoni punk/hc buoni come forse mai in passato, dal minutaggio sempre contenuto ma un po’ più articolati e ragionati, un esempio su tutti Invisible Empire o il primo estratto dal disco War Above Los Angeles dal quale è stato girato anche un video, in puro stile sci-fi che consiglio di guardare.

Il suono è stato ripulito da tutte le grezzure punk e sporcizia sonora passata, a favore di una pulizia e definizione del suono maggiore che comunque non inficia minimamente sulla carica ed il tiro del disco ma che riesce anzi ed invece a farti apprezzare di più le capacità artistiche, e soprattutto evidenzia bene le dinamiche e le sfumature (un po’ di stoner qua e là) di “Free LSD” e di una band che secondo me ha tirato fuori quello che si potrebbe definire l’asso dalla manica ma soprattutto che è riuscita ad evolversi senza comunque tradire la propria attitudine. Elemento invece che rimane invariato rispetto ai dischi precedenti è la grafica dell’artwork affidata ancora una volta allo storico Raymond Pettibone, noto per aver disegnato le copertine dei Black Flag o alcune dei Minutemen.

Inutile oltre che complesso descrivere tutti i 20 brani uno per uno, non avrebbe senso per una band come gli OFF!, ma consiglio l’ascolto di uno dei migliori dischi hc dell’anno. Non so se i vecchi fan ameranno questo disco come i precedenti, qualcuno potrebbe rimanere un po’ deluso o quanto meno un po’ destabilizzato, ma non è assolutamente il mio caso, perché ho apprezzato questa scelta facendomi piacere addirittura di più gli OFF! attuali rispetto al passato!