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Depths Above – Ex Nihilo

2022 - Avantgarde Music
black metal / doom / sludge / post metal

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Tracklist

1. Here And Everywhere
2. The Descent
3. A Prayer
4. Ex Nihilo


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Era il 2018 quando quattro ragazzi incontratisi nei dintorni di Brno, Repubblica Ceca, uniti sotto il nome di Depths Above, decisero di pubblicare a proprie spese un CD di quattro canzoni, “Ex Nihilo”. un CD destinato soltanto a pochi amici e a coloro che li avessero incrociati in qualche live, nulla di più.

Quattro anni dopo, la lungimiranza della ormai famosissima etichetta italiana Avantgarde Music, permette ai Depths Above la visibilità e il salto di qualità che sicuramente meritano. “Ex Nihilo” vedrà la luce il 18 novembre anche in vinile, arricchito da illustrazioni del frontman della band Vama Marga (sua la copertina di “Imperative Imperceptible Impulse” degli Ad Nauseam) e un master creato appositamente da Gabriele Gramaglia (Ad Nauseam e Vertebra Atlantis)

Con “Ex Nihilo” , i Depths Above si interrogano sulla vera natura dell’esistenza e sulla possibilità di altri mondi a altre dimensioni. Il risultato è un album omogeneo composto da quattro brani che spaziano dal black metal al doom, al post-metal. Here And Everywhere il pezzo di apertura, è black metal puro, intro spettrale ed incursione di batteria e distorsione prima dell’arrivo del cantato, ovviamente growl. Il ritmo crescente è puntellato di virtuosismi alla chitarra che non stonano nel mood generale in cui ci siamo infilati, e ci accompagnano per sette minuti prima dell’arrivo del secondo brano, The Descent. Il ritmo si fa prima tribale, poi doom, poi sempre più intenso, quasi a raffigurarci più una caduta che una discesa, come il titolo del brano vorrebbe suggerirci. Il finale è caotico, straniante, e ci porta al terzo brano, A Prayer, uno strumentale di oltre sette minuti in cui possiamo ammirare tutte le sfumature che il black metal ci può regalare.

Chiude la title track, letteralmente “dal nulla”, nell’accettazione che Dio creò tutto dal nulla. Qui i Depths Above si superano, la sessione ritmica composta dal bassista Ivan Teleranko Dvorsky e dal batterista Serapis assecondano con maestria il cantato growl di Vama Marga, il tutto condito dai riff pesanti e ipnotici di Dreamancer. Il ritmo cambia più volte il suo corso, lambendo anche scene post-rock, riuscendo nel finale a trovare anche quell’apertura musicale che finora era stata completamente assente, dando al concept dell’album un barlume di speranza.

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