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Nyx Nótt – Themes From

2022 - Melodic
jazz / soundtrack music

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Tracklist

1. Docudrama
2. Porno
3. Thriller
4. Caper
5. Swashbuckler
6. Hardboiled
7. Tearjerker
8. Actioner


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In un mondo seriale la figura di un burbero come quella di Aidan Moffat fa sempre la differenza. Se uno come lui si mette a ragionare in termini di “temi televisivi” è per spostare l’attenzione dall’ormai inflazionato mondo dei servizi in streaming per riportare lo spettatore (che in questo caso è ascoltatore che porta occhiali in “inner-dimension”, che guardano cioè all’interno per capirci) nelle fumose, polverose e vecchie sale cinematografiche, perché da lì nascevano poi i film che sarebbero finiti sul piccolo schermo.

Mancini, Umiliani, Loose, l’Elfman di “Dick Tracy” e, perché no, Morricone si scontrano tutti con una mente e una volontà contemporanee in slanci di jazz in astrazione. Un genere per brano, ognuno per la sua specifica pellicola si spera di quart’ordine, in antitesi con la classe che invece si snoda di volta in volta. Moffat estrapola e sintetizza quello che ognuno troverebbe in un “caper movie”, con i delinquenti a darsela a gambe al ritmo del contrabbasso al vetriolo di Caper; ansia imbastita ad arte se la trama prende i toni scuri di un Abel Ferrara in stato di grazia, e così Thriller lascia in sospensione quando invece l’epicità “cappa e spada”, tra oriente e occidente cavallereschi a modo loro, spaccano lo schermo tra un synth massimalista e l’altro. Più sax e cornette scintillanti di così si muore, che sia nel bianco e nero sfondato electro-house-jazz di Hardboiled o nella lascivia russmeyeriana scolpita in Porno, i fiati attestano in loro dominio su tutta la scena, tra un frame e l’altro a pistole e nudità spianate.

Se inizialmente “Themes From” doveva essere una raccolta di sketch, veri e propri temi da novanta secondi o poco più, in breve tempo si è trasformata in una raccolta di musiche appositamente confezionate ad uso di immaginifiche visioni. Il lavoro visionario di Moffat nei panni di Nyx Nótt è in antitesi con gli Arab Strap e il loro ritorno sulle scene, accigliati come sempre, fa della materia melodica un altro uso, asservito a immagini che solo lui può vedere, ed eventualmente chi si approccia a un album di questo tipo.

Roba per veri fissati e nulla più, dunque non aspettatevi di trovarla in questa o quella classifica.

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