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Etyen – Untitled

2022 - Thawra Records
elettronica

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Tracklist

1. Lo Siento
2. Everything Was Worth It
3. Untitled
4. Ame Triste
5. Interlude (Je t‘aime)
6. Les Cigognes
7. Frost
8. Sparkles & Wine
9. Goodbye
10.Outro


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Dopo quasi dieci anni dal suo album di debutto, il musicista libanese Etyen pubblica, con la sua etichetta Thawra Records, “Untitled”. Per chi non lo conoscesse, Etyen, oltre ad essere musicista, compositore, produttore e fondatore della Thawra Records, ha ricevuto riconoscimenti come allievo della Red Bull Music Academy e di OneBeat, si è esibito, solo per citare alcune delle sue performances, al Sonar di Barcellona, al Mutek e alla RBMA di Montreal, diventando una figura centrale nella sua scena locale come produttore prolifico di un’ampia gamma di artisti, nonché attraverso la sua produzione musicale costantemente coinvolgente e il suo continuo impegno nel coltivare e celebrare la cultura musicale, la comunità, la collaborazione e l’autenticità. Non male, vero?

Ma veniamo a “Untitled”. Malinconia, ansia, introspezione, atmosfere oniriche disegnano il soundscape che fa da sfondo a tutto l’album. Ogni sensazione è in equilibrio, non esistono prevaricazioni. Elettronica e acustica, organico e inorganico. Ogni traccia nasce da uno stato di introspezione, riflettendo sui momenti determinanti che danno forma a ciò che siamo, o che diventiamo, grazie all’inevitabile scorrere del tempo, ed è ispirata alle esperienze personali di Etyen come arabo cresciuto a Beirut, con un background culturale sfaccettato e una doppia identità intrinseca che è stata plasmata dai conflitti interni ed esterni, dalla perdita e dal dolore, ma anche dalle amicizie, dai legami e dalle relazioni create attraverso il tempo e lo spazio. Questa idea è direttamente collegata al processo di creazione dell’album, che è stato scritto, registrato e prodotto in tre continenti nell’arco di sei anni, in camere da letto, stanze d’albergo, studi di fortuna e nella natura. 

La traccia di apertura di “Untitled”, Lo Siento, inizia con una chitarra che suona liberamente, a tempo. Quando il ritmo prende forma, la batteria turba lo stato di grazia, portando con sé un leggero scompiglio, una leggera oscillazione che reca in sé una certo senso di gravità. In Everything Was Worth It, si rallenta. Il brano inizia con un’introduzione ambient, in cui si sentono delle scintille miste ad elettricità statica che preparano il campo ad una melodia agrodolce di synth. Lo scarno strumentale fa uso di un pad sbiadito simile a un coro che aggiunge atmosfera alla batteria nitida e alla melodia nostalgica in quella che sembra la colonna sonora di un videogioco desolato. Ame Triste ci accoglie una morbida tastiera elettrica che suona  simile ad un carillon minimalista , mentre un sintetizzatore pulsante entra in scena per aggiungere ritmo al brano. I due strumenti disegnano armonie, mentre il synt e le percussioni sono lì a ricordarci le assenze, più che le presenze.

Interlude (je t’aime) è il momento di respiro dell’album. È luce riflessa sull’acqua, è calma. Les Cicognes è un brano ricco, sfaccettato. Synth, batteria e voci creano una narrazione malinconica, ma evocativa. Forst è forse il brano più sperimentale di “Untitled”, nel quale Etyen gioca con idee diverse, nel quale convergono sound glitchati, synth, percussioni e arpeggi, il tutto mixato per creare atmosfere calme e pacifiche. Sparkles And Wine è uno dei brani più interessanti dell’album, nel quale in concept è meglio espresso. Le voci sbiadite che intersecano i synth e le percussioni stabiliscono urgenze. Urgenze di accumulare esperienze, di stratificarle, o, al contrario, di eliminarle. Goodbye vede Etyen esplorare un paesaggio sonoro più terreno, caratterizzato da una melodia di chitarra acustica. Questo brano è l’unico dell’album a contenere la voce di Etyen, che pronuncia un ritornello accorato ma minimale. È sicuramente il momento più riuscito dell’album.

Nonostante qualcosa non mi abbia convinta fino in fondo (sarà che senza una descrizione accurata da parte dell’artista il concept dell’album avrebbe perso forza), “Untitled” può essere visto come uno diario sonoro esistenziale personale, che esamina il nulla da cui tutto emerge, documentando i momenti profondi insiti nella storia personale dell’artista.

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