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Gizu – Hi-Fi Side

2022 - Autoproduzione
noise / punk rock

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Tracklist

1. Il mio rapporto con Lo sport
2. Serata al Wake Up
3. La ballata del fallito
4. Tutti al concerto dei Fugazi
5. L’ultimo piano


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Il trio esplosivo Gizu si conferma con questo nuovo mini lavoro in studio, intenso e martellante. Il progetto vede la luce nel 2019 a Vasto e si assesta subito su tematiche forti e ricche di significato, avvolte da cori rabbiosi che sprigionano rabbia e adrenalina. Il loro approccio prettamente punk con sfumature indie sposta gli orizzonti verso il genere noise frenetico ed una solida attitudine DIY.

In questo EP si abbandona il passato ruvido e macchinoso racchiuso nel primo lavoro “Barfly“, in cui la band sperimentava in un inglese sgangherato nei testi e in un vortice di distorsioni sporche e caotiche. La nuova rinascita prende piede con “Hi-Fi Side“, un passo in avanti che segna la maturazione del gruppo. Il disco, prodotto interamente dagli stessi Gizu, è un tassello prezioso con una novità unica, cioè il cantato in italiano, per un esperimento notevole da tenere d’occhio.

L’apertura si aziona con il singolo Il mio rapporto con lo sport, un brano energico che viaggia sul tiro del basso corposo e la batteria graffiante. Poi è il momento della voce che avvia un percorso repentino e rigetta fuori tutto il suo disgusto con un testo euforico e grottesco, esplodendo nel delirio finale di un ritornello contagioso. Segue Serata al Wake Up, una traccia introspettiva che narra di giornate al limite e di una nottata personale, per ritrovarsi come un lampo in una situazione scomoda. Il sound furioso si spalma su una vibrazione divertente, fino a chiudersi nel tappeto sonoro rumoroso e danzante.

La ballata del fallito è un’opera armonica che accoglie una linea vocale melodica, in cui il frontman Ermanno cerca conforto. Il passaggio finale, infine, viene impreziosito da un pianoforte struggente, una chicca interessante e sorprendente. Una delle canzoni più complete e originali di questo lavoro. Prima di chiudere veniamo travolti dalla rabbia ampia inclusa nelle note di Tutti al concerto dei Fugazi, una calorosa cavalcata in stile garage rock con il basso che pulsa energia oscura fino al segnale confuso e d’impatto posto in chiusura di brano. La fine del disco viene affidata alla polverosa atmosfera di L’ultimo piano, una suite veloce che avvicina l’ascolto ai primi Melvins. La struttura rimane ancorata ad un binario rumoroso al gioco infernale delle distorsioni, per concludere con un effetto audace questo album.

I Gizu ci deliziano le orecchie con una produzione innovativa, lasciando spazio alle emozioni più importanti, per un capitolo travolgente e di spessore.

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