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Belle And Sebastian – Late Developers

2023 - Matador
indie pop rock

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Tracklist

1. Juliet Naked
2. Give A Little Time
3. When We Were Very Young
4. Will I Tell You A Secret
5. So In The Moment
6. The Evening Star
7. When You’re Not With Me
8. I Don’t Know What You See In Me
9. Do You Follow
10. When The Cynics Stare Back From The Wall
11. Late Developers


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A distanza di meno di un anno da “A Bit Of Previous”, pubblicato nel maggio 2022, gli scozzesi Belle And Sebastian tornano con un nuovo album, “Late Developers”.

Il disco, in realtà, è stato registrato contemporaneamente al precedente: la band capitanata da Stuart Murdoch, incidendo a Glasgow (e non, come previsto inizialmente, a Los Angeles a causa della pandemia) si è infatti trovata con abbondanza di materiale al punto da decidere di far uscire, nel giro di otto mesi, ben due full length, legati dal gioco di parole che connette i due titoli (“previous” e “late”). E non si tratta di pezzi meno riusciti, di “seconde scelte”, perché “Late Developers” è all’altezza non solo del suo “fratello maggiore”, ma anche degli standard della produzione a cui il gruppo, nella sua carriera ultra-venticinquennale, ha abituato i fans. Il periodo del lockdown è stato, dunque, particolarmente fecondo per l’ensemble: mentre nell’arco dello scorso decennio avevano pubblicato solo tre lavori in studio, più una raccolta di b-side e un trio di EP con un altro moniker, gli anni Duemilaventi, apertisi con la release del live “What To Look For In Summer”, sembrano essere, almeno finora, un momento davvero ispirato per i sette musicisti. 

Molte canzoni sono state concepite, come hanno raccontato gli stessi membri della band, nel corso di viaggi in treno da un capo all’altro di Glasgow, in un vagone vuoto, sotto la neve: l’atmosfera invernale, fredda e solitaria ha suscitato sentimenti d’amore, solitudine, speranza e quieta disperazione che hanno preso forma nelle liriche dell’album. Musicalmente parlando, il disco gioca sulla varietà di stili, senza necessariamente inseguire una coerenza, ma ottenendo un risultato complessivamente piacevole ed accattivante alternando suggestioni pop e folk con qualche traccia di soul e funk. Tutto questo senza grandi innovazioni, senza aggiungere novità o stravolgimenti al bagaglio sonoro accumulato nei decenni: ma dietro l’ottimismo che percorre la maggior parte delle composizioni, tra melodie a tratti deliziose e ritmi spumeggianti, si intravede la sottile malinconia di chi, ormai adulto, non può che guardare avanti, trattenendo le migliori emozioni della gioventù, ma nel contempo lasciando andare ciò che non serve alla propria crescita personale.

Tra gli episodi più riusciti c’è indubbiamente So in the Moment, un pop psichedelico ricchissimo di ingredienti sonori a firma di Stevie Jackson, ma degna di nota è anche l’opener Juliet Naked, una ballad caratterizzata da chitarre graffianti ed armonie vocali che lo rendono uno dei brani di punta dell’album. E poi Will I Tell You A Secret con i suggestivi intrecci di voci di Stuart e Sarah Martin e un affascinante tappeto sonoro di clavicembalo e violoncello, e When The Cynics Stare Back From The Wall, un brano che risale al 1994 con la partecipazione di Tracyanne Campbell dei Camera Obscura.

Quanto ai testi, anch’essi riflettono la coscienza dell’inevitabile volgere delle stagioni: le inquietudini di fine anni Novanta possono riemergere, ma con il sereno distacco della maturità. Come nel gemello “A Bit Of Previous”, il fil rouge che tiene insieme il percorso delineato dalle undici tracce sembra essere quello della nostalgia. Il messaggio di Murdoch & soci è che il tempo è prezioso e non va sprecato, mentre con il passato si deve fare pace, senza tenere in vita ricordi disturbanti: “You don’t have the time to waste time/ Destroy your correspondence /You read it back, it’s nonsense /Old letters, feed them to the shredder /You can let the past be silent” (Give a Little Time). L’adolescenza viene rievocata come un periodo in cui sogni ed illusioni erano intatti e tutto era più semplice: “I wish I could be content /With the football scores /I wish I could be content with my daily chores /With my daily worship of the sublime” (When We Were Young) mentre la consapevolezza dell’età adulta è frutto delle esperienze vissute: “we are all vessels, and we contain the past” (Do You Follow?).

Complessivamente, l’album vorrebbe portare l’ascoltatore a riconciliarsi con la propria esistenza grazie alla saggezza acquisita con gli anni che passano. Prima o poi, infatti, anche gli eterni adolescenti si evolvono, divengono “late developers” raggiungendo il proprio equilibrio. Che si vogliano sviluppare vecchi negativi, stampando immagini d’altri tempi come il personaggio raffigurato in copertina, o che si preferisca rispecchiarsi in decine di selfie, il risultato è lo stesso: le canzoni dei Belle And Sebastian sono senza età, e tanto il boomer quanto il millennial potranno lasciarsi prendere per mano da loro in un ideale viaggio che parte dagli anfratti dell’anima per rivolgere uno sguardo fiducioso verso il mondo circostante.  

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