Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

YoshimiOizumikiYoshiduO – To The Forest To Live A Truer Life

2023 - Thrill Jockey
sperimentale

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. YofuyO

2. yO Me

3. YoY 7

4. OmimiO

5. YosunnyO

6. sun 19

7. mini yO

8. niminya

9. mull

10. 1.yoO

11. 33yOng


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Mi sembra tutto nuovo e mi accosto a ogni progetto come una novellina. Non suono a meno che non comporti un processo di ricerca in me stessa. Anziché esprimermi e basta, voglio scoprire quali sonorità emanano da dentro di me quando mi calo in determinate situazioni.

Mentre Yoshimi Yokota parla a cuore aperto all’amica Kim Gordon per il libro “Un lavoro da donne” (edito da Big Sur, fatevi un piacere e compratelo) si finisce per comprendere, questa volta a chiare lettere, quanti universi siano racchiusi nel suo solo essere. Quali, però, è un altro discorso, che va fatto solo ed esclusivamente approcciandosi ai suoi molteplici progetti. Andando avanti nell’intervista la batterista dei Boredoms parla di “moltitudini di me”, intese come figure in cui si riflette ogni ascoltatore e che da quel momento prendono vita. A prescindere da noi, diciamo così, fan e da ciò che di noi rimettiamo a lei in quanto fonte della musica di cui fruiamo, pare che in YoshimiO esistano davvero tante realtà, ben più del numero (comunque alto) di band di cui fa parte.

Eccone un’altra, appena nata: YoshimiOizumikiYoshiduO. Non sono solo il suo nome e quello di Kiyoshi Izumi a fondersi, qui, ma le sensibilità di due musicisti pronti ad addentrarsi in luoghi sconosciuti anche per loro. L’improvvisazione non prevede studio né preparazione. “Come una novellina” seduta al piano (che però ha studiato da giovane, spinta dalla madre, a sua volta pianista), Yoshimi architetta sensazioni, priva di struttura la composizione e si lancia, distendendosi sui tasti, facendo sì che siano loro a suonare ciò che è nascosto e racchiuso altrove. Man mano che il viaggio si srotola si possono scoprire derive jazz, fughe classiche, ambienti dissipati ora rallentati, ora veloci, astrazioni e surrealismi che convivono con la concretezza dell’assurdo. I sintetizzatori modulari di Izumi, invece, fungono da filtro per quanto viene suonati dinnanzi a lui, aggredendo la naturalezza delle note e tramutandole ora in ebollizioni cosmiche, ora in ritagli di folklore nascosto tra le pieghe del futuro, tra trilli e demolizioni rumorose.

La voce di Yokota sembra baluginare, di quando in quando, spesso non emettendo alcun fonema di senso compiuto e lasciando a noi, creatori dei suoi tanti “me” l’onere di trovare il posto in cui metterli e su cui specchiarci. Ogni brano ha, però, un suo significato espresso, che può essere “Sei pronto a lasciar perdere il passato?”, consigli su come respirare e meditare, richiami alla natura che si palesa nelle sembianze della foresta del titolo (“To The Forest To Live A Truer Life”) per un ritorno ad un sé migliorato dopo il viaggio, l’esperienza, il flusso spirituale cui tocca sottoporsi, prima o poi e se solo si vuole.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni