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Stella Burns – Long Walks in the Dark

2024 - Brutture Moderne
songwriting

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Tracklist

1. Amor
2. Long Walks in the Dark
3. Love and Thunder
4. My Heart Is a Jungle
5. Long Black Train
6. Stupid Things
7. Her Kiss Your Smile
8. I Want to Be Dust When I'm Done
9. The End of the Snowfall
10. Satellite
11. Make a Wish
12. We Cannot Decide


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Lunghi e felpati passi nel cuore della notte, silenzi che circondano la solitudine, pensieri dissolti al chiaro di luna.

Dopo una pausa discografica di circa sette anni, Stella Burns torna con l’album di inediti “Long Walks in the Dark“. Prodotto dall’etichetta Brutture Moderne, è frutto di un’ideazione complessa, causata da alcuni lutti che hanno colpito l’artista. Parliamo infatti della perdita degli amici musicisti Dan Fante e Franco Volpi, della morte del padre e della scomparsa di David Bowie che ha rappresentato per Burns la fine di un’epoca. Il cantautore, polistrumentista e autodidatta, è anche grafico e videomaker, nonché ex membro degli Hollowblue. La sua lunga pausa discografica è stata interrotta solamente dalla pubblicazione dell’EP di cover di David Bowie I’m Deranged uscito nella primavera del 2023.

Con “Long Walks in the Dark” si riaccende in Stella un filo di speranza, caratterizzato dalla continua ricerca di un nuovo senso della vita. Ma la “presenza” di Bowie è sempre viva nell’artista. La troviamo infatti anche nell’immagine della copertina dell’album: il bicchiere di latte sorretto nella mano destra è una chiara citazione all’intervista a Bowie tratta dal documentario del ’74 “Cracked Actor”.

Siamo dinanzi ad un lavoro estremamente intimo e personale, contornato dal supporto e dal contributo di un massiccio numero di musicisti amici. All’interno dell’album troviamo infatti l’impronta di Sergio Carlini dei Three Seconds Kiss, Laura Loriga dei Mimes of Wine e Davide Grotta e alcuni duetti con Mick Harvey (noto per la sue collaborazioni con Nick Cave e PJ Harvey), con Ken Stringfellow (dei The Posies e R.E.M.), con Marianna D’ama (membro della live band Timber Timbre)

Love and Thunder, soft track dal retrogusto romantico: tra tuoni e delicatezza spicca la chitarra elettrica malinconica di Christian Scazzieri, mentre il canto si fa sempre più interiore. Un monologo sul privato, su quello che nessuno intorno a noi riesce a vedere. Il duetto con Mick Harvey di My Heart is a Jungle è un brano dalle venature folk. Immaginiamo di essere scaldati, in una freddissima notte, da un fuoco acceso con legni rinsecchiti. Due amici si confidano a vicenda al cospetto di una flebile fiamma. Raro è trovare un vero momento di pace in quella che è una giungla dei sentimenti. Protagonista la chitarra a cui viene conferita una voce calda ed evocativa. Stupid Things ci dichiara che l’album è espressione della narrazione di un viaggio di cadute e risalite, imperlato nella sua fatica da gocce di speranza. Quante sono le cose stupide fatte da ricordare e quante ancora quelle da fare?

We Cannot Decide (scritta e registrata subito una lunga malattia che ha colpito il musicista nella primavera del 2020) ci fa incontrare da vicino un uomo ma soprattutto un artista maturato sul piano compositivo e vocale. Una track in grado di superare le mode del momento, viaggiando attraverso il tempo e lo spazio.Cos’è che non siamo in grado di decidere? Armonie e paure si fondono per cancellare ogni forma di turbamento.

Le atmosfere di “Long Walks In The Dark” sono tra le più care per Stella Burns. Immerse in sound cinematografici propri di scenari in stile frontiera americana. Da esperto polistrumentista (Burns suona in ordine: chitarra acustica e slide, Farfisa, banjo, mandolino, pianoforte, armonica, organo, batteria elettronica e percussioni, arrangiamenti d’archi) è ancora una volta in grado di sviluppare sonorità illusorie che attirato l’ascoltatore in una tela immaginifica.

Alter ego di Gianluca Maria Sorace, nato nella provincia di Palermo, oggi è di base a Bologna, città dalla quale si affaccia da una finestra sul panorama internazionale, intingendo il suo personalissimo folk in una vasca di memorie interiori, nascoste nel fondo della propria consistenza.

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