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Ty Segall – Three Bells

2024 - Drag City
post punk / folk / indie

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Tracklist

1. The Bell
2. Void
3. I Hear
4. Hi Dee Dee
5. My Best Friend
6. Reflections
7. Move
8. Eggman
9. My Room
10. Watcher
11. Repetition
12. To You
13. Wait
14. Denée
15. What Can We Do


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Il nuovo disco di Ty Segall esce su Drag City, etichetta con la quale aveva registrato anche con i Sic Alps l’imprescindibile “Breadhead”. 

Three Bells” è il quattordicesimo album da solista per il ragazzo, classe 1987, di Laguna Beach, il che significa, escludendo il 2020, aver pubblicato un album ogni anno. C’è il rischio, quindi, raccontando le sue ultime fatiche discografiche, di rimanere sul vago e di accontentarsi di descrizioni troppo superficiali, rispetto alla reale portata della sua musica. Parlare di differenze con gli altri lavori del suo stile nei confronti del tempo che passa, di una qualsivoglia evoluzione dell’artista, sarebbe tempo sprecato. Semplicemente perché Ty Segall è uno degli artisti musicali più importanti della nostra epoca. 

I tre singoli di lancio del lavoro, Eggman, Void e il recentissimo My Room, lasciano già presagire il confronto diretto a cui ci sottopone il prolifico ragazzo biondo. Si tratta di un confronto con la modernità, strappata al passato grazie a un’infinita lotta tra insicurezze e conferme. È palese l’abbandono, ormai quasi totale, di distorsioni e viscerali atmosfere post-punk, per lasciarsi andare ad un pop alternativo più orecchiabile e meno stridulo, anche se brani come Reflections e Wait non confermano la regola.  

The Bell inizia l’album lentamente, soffice, con dei rimandi funky e folk, ok, ma è nel complesso cadenzata e lineare. Tutto l’opposto della bowiana I hear e le più intricate My Best Friend, Watcher e Wait. La cosa spiazzante di questo lavoro è che, nella sua perenne complessità, Ty Segall riesce a infilarci anche dei ritornelli. Per giunta canticchiabili. Credo risieda in questo aspetto, la vera grandezza del disco che sto raccontando, un lavoro dalle mille vite e sfaccettature. Surf, garage ed elettronica si fondono in To You, mentre se si scava più a fondo, nella conformazione intima dei pezzi, si rimani affascinati dalla delicatezza con la quale ogni singolo brano viene proposto. Nonostante gli stridori, nonostante i lunghissimi tratti di pura psichedelia.

Musica alternativa per davvero. 

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