Gli España Circo Este arrivano al loro primo full lenght dopo una lunga attività e centinaia di concerti fra Italia e penisola Iberica. All’attivo c’erano solo due EP, prima di “La Revolución Del Amor”, per una band che ama definirsi “tango punk”.
Non c’è da stupirsi: proprio per la scelta stilistica compiuta, gli España Circo Este rivelano una particolare attitudine al live e al palco perché è durante un concerto che possono davvero esprimersi al meglio. Se le parole “tango” e “punk” accostate alla voce “genere” vi incuriosiscono, ma non vi danno un’idea precisa su ciò che state per ascoltare, tranquilli, è normale. A questo punto, guardate la copertina: colori vivaci, sensazioni di positività incontrollata. Ecco, la stessa ventata di buonumore proviene da un sound forse ascrivibile al mondo patchanka. La cosa straordinaria è la fusione fra le sonorità balcaniche di Goran Bregovi?, il gypsy punk dei Gogol Bordello, il folk, il reggae/dub e la musica latinoamericana. Gli España Circo Este regalano atmosfere briose, catapultano in un mondo simil-circense l’ascoltatore. Sembra un paradosso, ma i testi dicono tutt’altro: i temi trattati non sono per nulla frivoli e descrivono realtà che si pongono in netta antitesi col clima del disco.
Dalle parole forse un po’ politically uncorrect di “Democrázya” o di “Quelli del Bau Bau”, alle sofferenze della fame e della sete come in, appunto, “La Fame e la Sete”. Ma a dominare sono, inesorabilmente, quell’allegria degna del miglior Manu Chao e la verve ironica che portano a ridurre sensibilmente le distanze geografiche fra i paesi Ispanici e i Balcani. Sembra quasi banale, a questo punto, sottolineare come la forza di “La Revolución Del Amor” stia nella sua originalità, fra violini e fisarmoniche, fra chitarre e tamburi. Si tratta di un disco variopinto come la copertina, ricco come quelli di chi sa sperimentare e amalgamare una quantità infinita di generi, ma, soprattutto, intelligente come quelli di chi sa comunicare i propri pensieri e non prendersi troppo sul serio.
Cosa sono gli España Circo Este? Forse dei musicisti acrobati, dei giullari girovaghi del nuovo millennio. Ma forse è più facile dire cosa NON sono. Sta di fatto che questo è un gran bel lavoro, folle come chiunque non andasse a un loro concerto pur avendone la possibilità.
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