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St. Vincent, di Ted Melfi


Scheda

Titolo originale: id.
Regia, soggetto e sceneggiatura: Ted Melfi
Musiche: David Chase e Steven Van Zandt
Nazione: USA - 2014
Genere: Commedia
Durata: 102’
Fotografia: John Lindley
Musiche: Theodore Shapiro
Montaggio: Sarah Flack, Peter Teschner
Sito Internet: -
Cast: Bill Murray, Melissa MacCarthy, Naomi Watts, Chris O’Dowd, Jaeden Lieberher
Uscita: 18 dicembre 2014
Produzione: Chernin Entertainment, Crescendo Productions, Goldenlight Films, The Weinstein Company
Distribuzione: Eagle Pictures
Voto: 7

Vincent MacKenna, un vecchio reduce del Vietnam, vive a Brooklyn in una villetta, frequenta una prostituta russa di nome Daka e apparentemente, a parte le corse dei cavalli, non é sfiorato da alcun altro dubbio o interesse. In breve si dovrà ricredere quando la sua nuova vicina di casa, Maggie, gli domanderà aiuto in qualità di Babysitter di suo figlio Oliver.

Una trama già vista più volte, è sufficiente pensare a About a Boy – un ragazzo. Una storia narrata pensando a una storia gravida di coraggio, di aiuto reciproco e di amicizia fra due generazioni completamente differenti, in questo caso però la differenza d’età fra le due generazioni è molto più accentuata rispetto alla pellicola diretta dai fratelli Weitz nel 2002; l’adulto con gravi problemi relazionali è un uomo ormai giunto all’inverno della sua vita e non un quasi quarantenne; gli fa da contraltare un bambino anche lui con altrettanti problemi del medesimo genere. Una storia quindi permeata da buoni sentimenti mascherati da difficoltà relazionali e da un finale non certo scontato. Con una Naomi Watts nel ruolo di una prostituta in cinta e molto convincente e un ragazzo alla sua prima promettente apparizione cinematografica. La vera arma in più di una pellicola così semplice è proprio la semplicità con la quale il regista Ted Melfi, anche lui alla sua prima fatica cinematografica, riesce a cucire una sinossi così lineare alla quale è bastato aggiungere uno splendido Bill Murray con la sua cinica vena di follia capace di renderlo il protagonista assoluto al quale gli altri attori devono solo accodarsi.

Una pellicola alla fine valida per tutte le stagioni, per ogni stato d’animo, per qualunque sensazione e per trascorrere quasi due ore riflettendo.

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