Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Kim Gordon – No Home Record

2019 - Matador
noise rock / sperimentale

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Sketch Artist
2. Air BnB
3. Paprika Pony
4. Murdered Out
5. Don’t Play It
6. Cookie Butter
7. Hungry Baby
8. Earthquake
9. Get Yr Life Back


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Thurston, stavi cercando qualcosa di fresco, nuovo, originale per la tua Daydream Library? Le tue ricerche nell’underground non stanno portando i frutti sperati? Ti stai rendendo conto che band come Big Joanie non sono così innovative e che stai confondendo il grezzo con il povero? Nessun problema: ti presento Kim Gordon. Però ti avverto: non so se è interessata.

Kim Gordon esce con il suo primo lavoro solista dopo vari progetti come i Body/Head con l’amico Bill Nace e altre collaborazioni occasionali che seguono lo scioglimento della sua vecchia band, di cui non ricordo il nome, ce l’ho lì sulla punta della lingua ma proprio non mi viene. Sta di fatto che dall’anteprima di qualche mese fa con il singolo Sketch Artist accompagnato dal video, Kim ha reso grandi le aspettative su questo lavoro. E le ha superate. Il video inizia così: Kim è l’autista e pronuncia seccamente queste parole ai suoi passeggeri: “Water? Charger? Music?” Dopodiché parte il pezzo. Ma quelle tre parole non sono solo un elenco di bisogni momentanei da consumare durante un tragitto in macchina, sono l’essenza della vita, acqua, carica (intesa come cibo, per gli umani) e musica. Kim parte da questi elementi fondamentali per sopravvivere, peccato non siano riportati sul disco ma l’apertura di “No Home Record” è proprio affidata a Sketch Artist, “Hey, Sketch Artist!”. Un artista grezzo, puro, che non si sofferma sulle opere ma le lascia uscire liberamente, correre, vi ricordate la copertina di “Confusion Is Sex”? È di Kim appunto, disegnata senza guardare il foglio. Quindi un brano d’apertura perfetto che lascia intendere la posizione della Gordon rispetto all’arte: primordiale, senza filtri, senza limiti.

Kim è tornata a rivendicare la sua posizione nella storia della musica, è tornata forte, umile e ispirata. È vero che “No Home Record” non sarebbe uscito senza la spinta creativa di Justin Raisen, ma quello che ne viene fuori è sicuramente tutto ciò che la ex signora Moore aveva nel cassetto, o nell’armadio, o tra i cuscini nuovi fotografati per la grafica interna dell’album. Sì, pulizia, bellezza, umiltà, quel tono sempre un po’ freddo che Kim ci ha fatto conoscere, abbiamo imparato poi a capire che non si trattava altro che di timidezza.

E la storia d’amore più alternativa del rock finita nel più banale dei modi: lui tradisce lei, lei lo scopre leggendo i messaggi sullo smartphone, che tristezza, non poteva esserci una conclusione più deprimente, perciò Kim Gordon aveva veramente voglia di uscire con il suo nome sulla copertina di un disco e dire: “Eccomi”, essere intervistata e guadagnarsi le copertine di storiche riviste musicali inglesi e avanti con Get Yr Life Back e l’incontaminata innocenza surrealista di Air BnB, squarci sonici si alternano a incursioni elettroniche in un o sposalizio artistico di idee. Stralci, sciabolate di suono distorto e i testi di Kim, sempre dal cuore, sempre dal profondo, sempre arte pura o niente. Non potevamo aspettarci di meglio, Ms. Gordon, ben tornata e che sia il primo di una lunga serie!

Ora fatti un giro in edicola Mr. Moore!

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni