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Ginevra – L’Ultimo Piano

2020 - Distrokid
elettronica / soundtrack

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Tracklist

1. Night
2.Everything Changes
3.Can you hear me?
4.Lost in the night
5.Beyond the window
6.Lights


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Che sotto la superficie di musica brutta e di mero consumo cui siamo soliti vedere prodotta e mandare in onda nel nostro amato paese, ci sia molto di più, già lo sapevamo. Tra gli altri infatti, ImpattoSonoro ha anche il merito di cercare e recensire quegli artisti nostrani poco conosciuti ma con talento, di cui speriamo sentir parlare di più nel corso del tempo. 

Ginevra è una di queste, e la colonna sonora originale per il film RAI “L’Ultimo Piano” ne è una piccola conferma. Brevemente, il film racconta la storia di una serie di personaggi di diverse età e percorsi di vita, accomunati dalla precarietà dei nostri giorni che si riversa sulle varie sfere delle loro vite. Ambientata in una periferia romana (scelta più simbolica che geografica, potendo infatti essere trasposta in una qualsiasi altro luogo periferico italiano), la storia parla di persone comuni, con vite bene o male come molte altre, in una cornice ben definita e “piccola”, fatta di quei piccoli intrecci ed incontri in cui tutti potremmo ritrovarci.

Questo è il punto di forza originario della colonna sonora realizzata da Ginevra, capace di parlarci a sua volta di un “qui ed ora” ben distinto, espresso magistralmente nella traccia Beyond my window. C’è una lettura emotiva reale e realistica da parte dell’artista genovese, che aiuta ad entrare nell’ambientazione, e nelle sfumature tratteggiate dai personaggi. Anche quando si tratta di mettere enfasi su situazioni di maggiore pathos, come in Everything changes, viene fatto continuando tuttavia nel cercare di contestualizzare la traccia con le emozioni della pellicola, tentando di accompagnarla e non di sovrastarla, come purtroppo spesso può accadere.

Per quanto drammatica o intensa possa essere il momento della storia, siamo sempre in una periferia italiana, e stiamo sempre parlando di persone comuni, in un certo senso “insignificanti”, ma allo stesso tempo uniche, sempre Everything changes ma anche Lost in the night sono pezzi che riescono a mantenere molto abilmente quell’equilibrio. Lights, la traccia finale, risulta forse più orecchiabile e influenzata da sfumature post rock in modo più marcato. Allo stesso tempo pare tuttavia voler svelare “la gabbia” nella quale il tutto si svolge, senza però darle una accezione negativa ma piuttosto di concretezza: il “qui ed ora” di cui accennavamo prima.

Nel suo insieme, le tracce che compongono la colonna sonora firmata da Ginevra, ci danno l’idea di una artista che cerca di tendere alla completezza: non cede alle lusinghe di un uso spropositato del puro Ambient, come molti suoi colleghi, ma cerca anche una tensione verso il classico (vedi Everything changes). Evita i clichés delle sonorità orientali (che salutiamo), e ci salva dalla classica seconda traccia rap/”hip hopeggiante” a cui spesso si ricorre nelle colonne sonore, soprattutto in tema di storie ambientate in città o che parlano di “disagi metropolitani”.

Ci piace pensare che queste piccole scelte di stile, che magari possono passare inosservate o essere considerati aspetti minori, siano invece sintomi del fatto che ci troviamo davanti a qualcuno che voglia – un domani – diventare una artista a tutto tondo, padroneggiando emozioni in musica più che tappezzare silenzi con intrugli armonici ma non troppo, pronti a “piacere alla gente che piace” (per riadattare un vecchio spot pubblicitario al nostro contesto).

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