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A Certain Ratio – ACR Loco

2020 - Mute Records
indie / funk / elettronica

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Tracklist

1. Friends around us
2. Bouncy bouncy
3. Yo yo gi
4. Suoafreak
5. Always in love
6. Family
7. Get a grip
8. Berlin
9. What’s wrong
10. Taxi guy


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Sul finire degli anni ’70, la città di Manchester ha rappresentato un crocevia fondamentale per la cultura del futuro. Una sorta di “nuova” New York, appellativo scelto non a caso. Se, infatti, la Grande Mela nel triennio magico ‘67/’69 fu un centro nevralgico per la diffusione e l’amplificazione di mille fenomeni diversi fra arte, musica e letteratura, la quasi-metropoli del nord ovest inglese ne prese le orme e imparò definitivamente la lezione una decina d’anni dopo.

Uno dei principali artefici di quella svolta fu Tony Wilson, che ispirandosi alle comunità spontanee – diffuse soprattutto al Greenwich Village di Manhattan – sorte soprattutto grazie all’opera promozionale di Andy Warhol, diede vita alla leggendaria Factory Records. E leggendari sono i nomi delle band lanciate dalla casa discografica di stanza a Manchester: Joy Division – poi divenuti New Order – Happy Mondays, Cabaret Voltaire e A Certain Ratio.

Dopo dodici anni di silenzio, i titolari di una delle visioni più inedite di quel mare magnum chiamato post punk – una visione ricca di funk ed elettronica – tornano in formazione quasi originale, accompagnati da tanti ospiti ma capitanati da un redivivo Jeremy “Jez” Kerr. Il bassista e leader storico, in forma come non mai, per l’occasione si ritrova con la chitarra di Martin Moscrop e la batteria di Donald Johnson.

ACR Loco nasce di fatto nel 2018, anno in cui la Mute Records (che ha ripreso il testimone e diversi artisti della defunta Factory) ha ristampato tutto il catalogo degli ACR, raccogliendone i maggiori successi nella raccolta ACR: Set, un disco che nell’inedito Dirty boy evocava lo stesso Wilson attraverso una traccia inedita da lui registrata poco prima di morire. All’uscita del cofanetto è seguito il classico tour promozionale, in particolare nel Regno Unito e nei paesi scandinavi.

Il successo è stato forse il più alto mai registrato in tanti anni di carriera, tanto che nel 2019 la Mute ha pubblicato un’altra antologia, ACR: Box, che ha seriamente insinuato nella testa dei membri della band l’idea di pubblicare un nuovo long di inediti. Fin dall’inizio, Kerr ha pensato di concepire musica per l’immediato futuro attraverso il viaggio nel passato appena compiuto dalla band.

Ed ecco quindi ACR Loco, un percorso in 10 tracce anticipato dal singolo Always in love, uno sgargiante electro pop che cela a fatica una certa simpatia per le radio rotations d’oltremanica. Ma il disco si apre con Friends around us, una sorta di suite di benvenuto lunga quasi sei minuti, che parte caratterizzata da suspense e fiati (di Tony Quigley, altro gradito ritorno) che danno un deciso tocco lounge, sciogliendosi poi in un drum’n’bass sottolineato da uno slap martellante.

Poi sale alla ribalta il funk, in tutte le sue salse e dal quale ci discosta poco per tutto il resto del disco. Si va dalla forma classica (Supafreak, Family e Get a grip) a quella elettronica (Bouncy bouncy, con la voce di Denise Johnson), da quella danzereccia (Yo yo gi) ad un vero e proprio sconfinamento nella ’70s-disco (What’s wrong), prima di chiudere i giochi con la carnevalesca Taxi guy. E’ chiaro quindi che con “ACR Loco” gli A Certain Ratio non compiono nessuna svolta stilistica, né tentano di muoversi nei dintorni della loro storica comfort zone.

Restano però fermi due concetti. Il primo: parliamo di un disco di buona qualità e ottima fattura sotto il punto di vista produttivo. Il secondo: una rivoluzione nel genere e nel sound non avrebbe avuto senso. Sarebbe stato un azzardo, con il rischio per Jez Kerr e soci di risultare poco credibili e andare in contro a un inevitabile flop. Quindi, tutto sommato, va bene così.

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