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Zakk Sabbath – Vertigo

2020 - Magnetic Eye Records
metal

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Tracklist

1. Black Sabbath
2. The Wizard
3. Wasp/Behind The Wall Of Sleep/N.I.B.
4. Wicked World
5. A Bit Of Finger/Sleeping Village/Warning


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Un 2020 cupo, deprimente e angosciante. Non poteva esserci un anno più azzeccato per celebrare il mezzo secolo dal debutto omonimo dei Black Sabbath, indiscusso capolavoro dell’heavy metal più antico e oscuro. A fargli la festa, nel caso qui preso in considerazione, ci hanno pensato tre artisti che masticano musica pesante da quando sono nati: il chitarrista/cantante Zakk Wylde, il bassista Rob ‘Blasko’ Nicholson (Rob Zombie, Ozzy Osbourne) e il batterista Joey Castillo (Queens Of The Stone Age, Danzig).

Con la pubblicazione dell’EP “Vertigo” questa tribute band di lusso rende omaggio a un album entrato di diritto nella storia del rock; un disco talmente importante per l’evoluzione dell’intero genere da essersi meritato una rilettura fedele e appassionata. L’operazione condotta dai Zakk Sabbath sembra avere le stesse caratteristiche dei remake dei classici cinematografici dell’horror. C’è l’amore per l’opera di riferimento, così come ci sono classe e tecnica a palate; quello che manca – e forse è anche inutile dirlo – è lo spirito del modello originale.

La scelta di registrare tutto in presa diretta è assolutamente encomiabile, visto che lo stesso venne fatto dai Black Sabbath in un’unica sessione in compagnia del produttore Rodger Bain nell’ormai lontanissimo 16 ottobre 1969. Wylde, Blasko e Castillo non modificano di una virgola i brani ma li interpretano alla loro maniera, ovvero ricorrendo a uno stile moderno e dalla mano decisamente molto pesante.

Il barbutissimo axeman del New Jersey, pur non esagerando con i suoi celeberrimi armonici artificiali, segue percorsi leggermente diversi da quelli del ben più raffinato Tony Iommi, cresciuto con le sonorità del blues e del jazz. Dietro al microfono, invece, riesce a ottenere un timbro incredibilmente simile (ma in chiave yankee) a quello del vecchio datore di lavoro Ozzy Osbourne – non una grossa novità, per chi ha un minimo di dimestichezza con la Black Label Society.

Le prestazioni di Blasko e Castillo convincono a pieni voti, ma la sezione ritmica del duo Geezer Butler – Bill Ward aveva un feeling di ben altro grado. Questi validissimi epigoni del quartetto di Birmingham non hanno né la fluidità, né la plumbea eleganza dei loro impareggiabili maestri. Il livello dei talenti in campo resta comunque mostruoso, quindi prendete questo “Vertigo” per quello che è: una gradevolissima curiosità.

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