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Ida Mae – Click Click Domino

2021 - Vow Road
americana

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Tracklist

1. Road To Avalon
2. Click Click Domino (feat. Marcus King)
3. Line On The Page
4. Raining For You
5. Little Liars
6. Deep River (feat. Marcus King)
7. Heartworn Traders
8. Calico Coming Down
9. Learn To Love You Better
10. Long Gone & Heartworn (feat. Jake Kiszka)
11. Mountain Lion Blues
12. Sing A Hallelujah
13. Has My Midnight Begun


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Ida Mae sono una delle cose più belle che il revival in corso del genere Americana sta producendo. Naturalmente….sono inglesi. Non è questa la sede per parlare di come gli uni si siano nel corso dei decenni appropriati della musica degli altri, e viceversa. Basti solo osservare come sia un fenomeno che non ha fine e prosegue ai giorni nostri.

Chris Turpin e Stephanie Jean erano l’anima della band di blues alternativo britannico Kill It Kid, che si era fatta una certa fama in patria nei primi anni ‘10. I due, dopo essersi sposati, hanno dissolto il gruppo e cominciato con Ida Mae un progetto inizialmente acustico. Due anni fa, hanno pubblicato il primo LP, Chasing Lights, mandando in estasi la critica. Chris e Stephanie si sono quindi trasferiti negli USA per andare alla fonte da cui la loro musica si abbevera. Fino alla pandemia, hanno girato il Paese in lungo e largo suonando con tutti e ovunque. Con la pandemia, si sono rifugiati a Nashville e lavorato a nuova musica. Con una bellissima copertina multicolore che è un inno alla pop art americana di 50-60 anni fa, l’LP raccoglie due collaborazioni con Marcus King, un altro under 30 che nel 2019 ha vinto il Grammy per il miglior album di Americana. Marcus, per il quale il nostro due di biondi inglesi ha aperto un tour, è “the real thing”: nato in South Carolina, quindi dentro questo miscuglio di suoni da cui si è fatta adottare la coppia inglese. La sua presenza legittima il percorso della band e lo fa alla grande: la sua chitarra elettrica conferisce potenza e rabbia alle atmosfere levigate che contraddistinguono gli strumenti acustici e le voci sincronizzate degli Ida Mae.

Il testo della title-track è una feroce critica alla civiltà del doppio click. “La canzone è stata scritta per opporsi a una contemporaneità dove tutti vogliono apparire, suonare e vestirsi uguali”, spiega Turpin in una intervista. L’omologazione è il nemico quindi e per sfuggirvi, i nostri si affidano aun riff sporco, alla Jack White, che si ripete all’infinito: un blues un po’ acido. Le chitarre elettriche s’intrecciano, sostenute da un groove pesante di basso e batteria che entrano a 0:40 con un botto che fa sussultare e poi va e viene accentuando o diminuendo l’enfasi per tutta la durata del pezzo. È una operazione retro, come tutto il progetto Ida Mae, eppure suona sempre originale e irripetibile.

Deep River comincia invece con schitarrate acustiche elettrificate per una cavalcata a metà strada tra un blues veloce e una ballata di Bob Dylan, raccontando: “Quando arrivi in città , devi trovarti un lavoro / E camminerai lungo quelle strade fino a quando i piedi ti faranno male / Camicie bianche, denti puliti, capelli pettinati, cravatta / Eppure sopravviverai con i resti dei sussidi di Stato / Ho provato a fare il meteorologo, provato a fare il barista / Ho acceso mutui per imparare a pensare / Pillole rosa per sistemarmi il cervello / Sono rimasto disoccupato come la pioggia che cade”. “Questo non è un disco politico” – spiega Turpin – “Ma è impossibile scrivere su quello che abbiamo visto viaggiando per l’America senza lasciare che un po’ di oscurità penetri”. Su questa traccia, il lavoro chitarristico di King ricorda le lezioni del grande Robbie Robertson: il bellissimo assolo si svolge rapido nei 30 secondi tra 2:30 e 3:00, al servizio della canzone e non il contrario. In Long Gone & Heartworn è invece Jake Kiszka dei Greta Van Fleet a prestare l’assolo di chitarra.Comunque, sull’elettrica Mountain Lion Blues, ci accorgiamo che Turpin non avrebbe bisogno di aiuto, avendo di suo una certa dimestichezza con lo spirito e la pratica profondi del blues.

In altre tracce, come Road to Avalon, Line on the Page, Raining for You, Heartworn Traders, Sing a Hallelujah, tornano le atmosfere più rarefatte e romantiche cui Ida Mae ci avevano abituato. Il testo di Raining for You è una bella poesia malinconica: “Tutte quelle canzoni tristi / Che brillano come diamanti / Sussurrano e ti lasciano solo / Nell’immobilità / Cominci ad arrugginire / Un cuore che batte non basta senza un po’ d’amore”. Sotto l’acustica slide e le voci, si sente addirittura quello che pare proprio un Mellotron. Strumenti vintage e DIY sono un po’ la cifra della band. Trovo solo discutibile la presenza della drum machine in alcuni pezzi. Little Liars, sentita dal vivo (in streaming), ha tutt’altro tiro con un batterista umano. La stessa drum-machine contribuisce a rendere la traccia finale, Has My Midnight Begun, superflua e meno credibile e ispirata rispetto al resto.

Dettagli a parte, “Click Click Domino” è un secondo grande album che manterrà l’attenzione alta sugli Ida Mae, biondi cantori inglesi di una gioventù americana, o attratta dall’America, che rifiuta l’omologazione della contemporaneità effimera e celebra i sentimenti.

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