50 anni dopo, “Larks’ Tongues in Aspic” si staglia come un gigante nella storia della musica rock. Un gigante che alla sua matura età risulta più fico, originale, attuale e attraente che mai e per nulla invecchiato.
È necessario dare ai bluesmen saliti in Michigan e Illinois dal Mississippi, ciò che è dei bluesmen. Una musica, la loro, nata nei campi di schiavitù prima e, dopo la liberazione, sulla strada, con origini che affondano in secolari tradizioni africane. Semmai è questa la musica da cui, eventualmente e se proprio vogliamo essere approssimativi, si potrebbe dire che “nacque tutto”.
Con “Blue Train” John Coltrane si avvia a passare alla storia come uno dei più grandi musicisti di sempre. Un sax, il suo, trasformato in estensione del musicista, dei suoi lati più profondi, che parla all’ascoltatore con un linguaggio intellegibile solo a un livello spirituale, più alto di quello meramente sensoriale.
Recensione dell’EP “MICROPOP” (Autoproduzione, 2023) dei CALCI. A cura di Giovanni Davoli.
Dopo l’ascolto di tutto questo ben di dio, il Dylan del 1996/97 vi entrerà dentro in un modo nuovo, grazie a un prodotto che gli rende giustizia. In un periodo funestato da una malattia cardiaca che quasi ce lo ammazza, il futuro premio Nobel godeva di una ispirazione musicale e poetica all’altezza di quel 1965/66 che poteva bastare da solo per consegnarlo alla leggenda.
Recensione del disco “Mercy” (Double Six/Domino, 2023) di John Cale. A cura di Giovanni Davoli.