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Go Ahead And Die – Go Ahead And Die

2021 - Nuclear Blast
thrash metal / hardcore punk

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Tracklist

1. Truckload Full Of Bodies
2. Toxic Freedom
3. I.C.E. Cage
4. Isolated / Desolated
5. Prophets Prey
6. Punisher
7. El Cuco
8. G.A.A.D.
9. Worth Less Than Piss
10. (In The) Slaughterline
11. Roadkill


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Lo diceva il compianto Mario Merola, padre nobile dei neomelodici napoletani: i figli so’ pezzi ‘e core. Per un buon genitore è impossibile non interessarsi del benessere e del futuro della prole, soprattutto in un periodo di crisi e incertezza come quello che, sciaguratamente, stiamo attraversando a livello globale da un anno a questa parte. E allora facciamo tutti un applauso al grande Max Cavalera, perfetto uomo di famiglia che per i suoi pargoli farebbe davvero qualsiasi cosa.

Dopo aver piazzato il primogenito Zyon dietro la batteria dei Soulfly, l’artista brasiliano si è inventato l’ennesimo side project – i Go Ahead And Die – per regalare un posto di lavoro anche al secondogenito Igor Amadeus. Un polistrumentista provetto ma anche un ragazzo dal cuore d’oro: spesso e volentieri, infatti, il giovane dà una mano con le parti vocali, in modo tale da far riprendere fiato all’ormai afono papà.

Qualcosa però mi dice che, per quanto riguarda il genere proposto in questo album di debutto targato Nuclear Blast, il vecchio Cavalera abbia preferito fare tutto di testa sua, andando a recuperare a mo’ di influenze quegli antichissimi lavori proto-thrash e hardcore che, nella prima metà degli anni ’80, fecero da punti di riferimento per i nascenti Sepultura.

Suoni grezzi, ugole di carta vetrata, chitarre ultra-ruvide, ritmi asfissianti e martellanti (il batterista Zach Coleman picchia come un fabbro) e, tanto per aggiungere un pizzico di colore, qualche timida sfumatura death in grado di infondere dinamismo a una raccolta di brani sì di pregevole fattura, ma anche dannatamente ripetitivi. Nel presentare l’esordio, il trio ha utilizzato l’etichetta ‘89-era metal/punk; un’espressione che effettivamente racchiude l’essenza dei Go Ahead And Die, talmente legati al passato da non lasciar emergere alcuna traccia di modernità dalle loro composizioni.

Un disco dalla spiccata natura old school, sia nel sound – elementare, primitivo e brutale – che nelle tecniche di registrazione impiegate per metterlo su nastro. I toni abrasivi, attufati e a tratti caotici dei pezzi sembrano quasi voler ricordare i bei vecchi LP della preistoria del metal estremo, realizzati con pochi soldi ma tanta passione. La bassa fedeltà dell’opera, oltre a coprire il tutto di una spessa e “gustosissima” patina di ruggine, riesce a nascondere bene la sostanziale mancanza di idee dei Cavalera che, seppur non brillando, ci rifilano qualche godibilissima mina di pura, devastante bestialità. Da non perdere Toxic Freedom, I.C.E. Cage, Prophets Prey, Punisher, Worth Less Than Piss e Roadkill

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