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Diabolik

Diabolik

Scheda

ITA – 2021 – Giallo
Durata: 133m
Regia: Manetti Bros.
Cast: Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roja, Serena Rossi, Claudia Gerini, Pier Giorgio Bellocchio, Roberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno

Diabolik” è un fumetto. Il nostro fumetto. Gli americani hanno tutto l’universo Marvel e tutto l’universo DC e altre cose e noi abbiamo Diabolik e altre cose. Però delle altre cose non so se valeva la pena farne un film come per Diabolik e come lo hanno fatto i Manetti bros. È un film ma è il film di un fumetto. Questo non te lo scordi mai per tutta la durata della pellicola. Quindi se non vi piacciono i fumetti, potete anche non andarci a vederlo. Se almeno una volta nella vita non avete provato l’emozione di godervi un albo a fumetti con tutta la sua dose d’impossibilità che ciò che state leggendo possa mai accadere nella vita reale e, ciò malgrado, vi va bene così.

Beh, se non avete mai vissuto questa cosa, allora è inutile che vediate “Diabolik”, il film. Perché stareste tutto il tempo a notare le incongruenze, le cose che non sono possibili, che non tornano: dove li mette Diabolik, in quella tutina nera attillata, tutti quegli attrezzi che usa, per esempio; e malgrado le sue favolose maschere, come può credibilmente impersonare gente di diverse taglie, gestualità e modi; e come si apre la grotta all’arrivo della sua Jaguar in un mondo dove non avevano ancora inventato i telecomandi? Che il mondo di Diabolik non sia possibile, al cinema appare ancora più chiaro che nel fumetto. E non ci sono gli effetti speciali a risolvere tutto, perché non è un supereroe. E non c’è la spiegazione del MI6 che gli fabbrica i marchingegni, come per James Bond.

Diabolik è la cosa migliore che abbiamo fatto in Italia che si avvicini a un supereroe, con la differenza che lui è un ladro, è un cattivo. Eppure, da 60 anni (il fumetto li compie l’1 novembre) siamo dalla sua parte. Malgrado sia un criminale, un assassino a sangue freddo, un essere piuttosto privo di empatia. Un James Bond al contrario: fa cose impossibili e le fa per il male, non per il bene. Sappiamo che vincerà lui, sempre, alla fine. E che Ginko, nella sua rettitudine, è uno sfigato. Non proprio un bell’esempio per la prossima generazione, insomma. Eppure ci piace. Leggere i suoi fumetti, così come vedere il film, ci proietta in una dimensione amorale, dove non contano gli omicidi e i furti, ma solo l’avventura e la ficata delle cose che fa. Leggiamo l’albo, ci emozioniamo e poi ce ne dimentichiamo e lo lasciamo lì.

Tutto questo, la funzione di Diabolik, i Manetti Bros. ce l’hanno ben chiara. Loro ci sono caduti dentro da piccoli. Non so se specificamente nel mondo di Diabolik. Di sicuro, in quello dei fumetti, della fantasia, del cinema, degli eroi, giusti o sbagliati. Luca Marinetti (Diabolik)esagera in freddezza con quegli occhi di ghiaccio? Miriam Leone (Eva Kant) esagera in bonezza con quelle curve morbide? Valerio Mastandrea (Ginko) esagera in sficaggine con quella pipa in bocca? È un fumetto, va bene così. I dialoghi sono troppo didascalici e ripetitivi? Nei fumetti i dialoghi sono così. Mettetevi il cuore in pace: è cosi che bisognava fare “Diabolik”, il film: come il fumetto che è. Raramente, in Italia, si trova cinema intelligente come quello dei fratelli Manetti; nel senso che sa quale sia il suo scopo.

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