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Equohm – Tango Lento

2023 - Riforma
sperimentale / library music

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Tracklist

1. Primo Tango
2. Secondo Tango
3. Terzo Tango
4. Quarto Tango


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I vinilomani come il sottoscritto amano perdersi tra le bancarelle dei mercatini. Non necessariamente fiere del disco o eventi dedicati ai vecchi supporti, bensì quelli rionali o di paese, dove talvolta è possibile trovare il “pulciaro” che vende vecchi apparecchi e ha qualche disco trovato chissà dove: ve lo regala se comprate qualcosa, oppure lo vende a cifre simboliche. L’aspetto più romantico della faccenda è che, in alcuni casi, con pochi spiccioli ti porti a casa capolavori dal valore inestimabile, come le sonorizzazioni di Umiliani, le colonne sonore di Alessandroni, fino ad arrivare alla musica classica.

Il dj romano Equohm – co-fondatore di Since Crew, un collettivo che promuove un approccio d’avanguardia alla musica e alla cultura – è anch’egli assiduo frequentatore di quei mercatini, con la differenza che non acquista per ascoltare, ma per estrapolarne i suoni, plasmarli e renderli adatti alla musica che ha in mente: è così che dopo una lunga e attenta fase di studio e ascolto è riuscito a mettere a punto “Tango Lento”, il suo esordio in quattro tempi che fin dal suo concepimento ha connaturata la commistione di suoni diversi, opposti, apparentemente inconciliabili, ma con il fine di produrre un flusso sonoro languido e omogeneo.

Il primo movimento, Primo Tango, lascia un fruscìo di sottofondo al di sopra del quale si muovono suoni elettronici e campionamenti di fiati e pianoforte: sembra di essere in un sentiero oscuro, con una leggera brezza a muovere la foschia che circonda una radura nella quale ci si muove a fatica. Lo scoppiettìo del vinile ci accompagna dolcemente nel Secondo Tango, basato maggiormente sulla sessione ritmica. Note basse di archi emergono e affondano su un variegato impianto di percussioni metalliche. Il più breve Terzo Tango è un raccordo, una sorta di interludio dal ritmo leggermente più sostenuto che fa da anticamera alla fine dello sterrato: con Quarto Tango è chiaramente l’alba, udendosi in lontananza canti di uccelli e movimenti faunistici che lasciano presagire l’inizio di un nuovo giorno. Ci si guarda intorno e ci si rende conto che la realtà nel frattempo ha assunto un significato diverso.

Con il suo esordio Equohm compie un viaggio attraverso le tenebre: “Tango lento” è un lavoro di difficile collocazione perché abbraccia svariati generi molto diversi tra loro. È un disco consigliato agli amanti del filone sperimentale, dall’elettronica alla concreta, passando per l’ambient e la classica contemporanea. E’ possibile definirlo come un disco multiartistico, perché l’impianto costruito ha carattere spiccatamente cinematico, ma la colonna sonora può essere spostata con gli stessi risultati a teatro, perché anche il palco e la presa diretta hanno vissuto – soprattutto in Italia – una gloriosa stagione avanguardistica.

Diversamente dagli appassionati, i neofiti possono tranquillamente approcciare per la prima volta a questo genere ascoltando “Tango lento”: le ritmiche tenui e i suoni dolci lo rendono un disco relativamente orecchiabile, sicuramente godibile. 

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