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Cat Power – Cat Power Sings Dylan: The 1966 Royal Albert Hall Concert

2023 - Domino
folk rock / blues rock

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Tracklist

1. She Belongs To Me
2. Fourth Time Around
3. Visions Of Johanna
4. It’s All Over Now, Baby Blue
5. Desolation Row
6. Just Like A Woman
7. Mr. Tambourine Man
8. Tell Me, Momma
9. I Don’t Believe You (She Acts Like We Never Have Met)
10. Baby, Let Me Follow You Down
11. Just Like Tom Thumb’s Blues
12. Leopard-Skin Pill-Box Hat
13. One Too Many Mornings
14. Ballad Of A Thin Man
15. Like A Rolling Stone


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Cosa le volete dire a Cat Power che se ne va nientepopodimenoche alla Royal Albert Hall di Londra per replicare, paro paro, il famoso concerto di Bob Dylan del 1966. Che non era alla Royal Albert Hall e nemmeno a Londra, bensì alla Manchester Free Trade Hall, ma che ugualmente passò alla storia come se lì si fosse tenuto, data la circolazione (per decenni) di bootleg che davano questa indicazione.

Concerto famoso, oltre che per la sua intrinseca qualità (pare che per Jimmy Page questo sia “l’album definitivo e ne compra copie ovunque gliene capitino, perché gli piace troppo”), anche per gli epiteti che il pubblico inglese lanciava contro Dylan. Colpevole di imbracciare la chitarra elettrica a metà concerto, “tradendo” la purezza del folk. A tali epiteti la risposta del cantautore fu il seguente incitamento al gruppo che l’accompagnava (che poi erano i ragazzi di The Band): “play it fuckin’ loud”.

Cosa le volete dire a Cat nel momento in cui si confronta con una tale eredità, relativa ad un artista nel frattempo insignito del premio nobel per la letteratura? “Va bene che sei brava con le cover, ma non ti montare la testa”? “Bella trovata commerciale, ma non contare sul mio appoggio”? O semplicemente, alla pari dei fan accorsi a Manchester in quel 1966, la potremmo accusare di sacrilegio sdegnati.

Poi, un anno dopo il concerto, la Power ne pubblica il disco e finisce che te lo ascolti. E ci metti poco a capire, se le concedi qualche minuto di ascolto e attenzione, che non si è montata la testa, che questa non è una operazione commerciale e che non ha commesso alcun sacrilegio. Cat Power interpreta Bob Dylan facendolo proprio. Le canzoni rimangono perfettamente riconoscibili e riconducibili agli originali. Ma Cat canta e suona in modo diverso, canta e suona a suo modo. Con quella vena soul che da sempre la contraddistingue e che Dylan non aveva in sé. Le canzoni di Dylan, attraverso la sua rilettura, si riconnettono alle loro origini. Al folk americano dei bianchi e dei neri, ossia al country e al blues, che sono tutto quello che Dylan suonava e troppo spesso ce lo scordiamo. Cat Power ci ricorda cosa sono queste canzoni, da dove vengono, da quale tradizione classica. E oggi, Mr. Tambourine Man piuttosto che Like a Rolling Stone o Just Like a Woman, per limitarci alle tracce più famose di questa raccolta, sono anche loro dei classici e chiunque le riconosce immediatamente quando la Power le intona. Allo stesso tempo, chiunque rimane stregato dalla sua interpretazione, persino chi come me non è un fan particolarmente sfegatato di Dylan (o della stessa Power a dirla tutta). 

Ci vuole coraggio e non sono sufficienti 30 anni di carriera per averlo, a salire sul palco di una istituzione come la Royal Albert Hall per cantare le canzoni dell’unico premio nobel che il rock abbia mai avuto, per replicare un concerto che è una leggenda. Cat Power racconta di non avere praticamente provato la sua performance, che voleva la più spontanea possibile. Ma questa musica, queste canzoni, sono parte del suo DNA, non solo musicale, com’è ovvio dal risultato che abbiamo per le mani. 

Cosa le vogliamo dire allora? “Grazie Cat di un disco meraviglioso e se ti viene voglia di rifare un’altro concerto del nostro comune amico e premio nobel, noi saremo qui ad ascoltarti, grati per tanta bellezza”. Solo questo rimane da dire.

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