Dopo mille volti, l’alieno diventa uomo, il nuovo David Bowie è in bianco e nero e senza maschere, tutto sembra fresco, e tutto.terribilmente reale, le sue sensazioni, le paure di quel particolare momento storico ci vengono servite su un piatto d’argento. Noi comuni mortali non possiamo fare altro che ascoltare estasiati e dopo l’ultima nota sperare che arriverà anche per noi il nostro unico giorno da “Eroi”.
“The Marshall Mather LP” è un album sconvolgente, uno dei migliori lavori hip hop prodotti da Dr. Dre: non stanca mai, non hai mai voglia di cambiare traccia, tutto è perfetto.
Nonostante si faccia fatica ad apprezzarlo interamente, “Three Imaginary Boys” ha aperto le porte alla successiva discesa dark nichilista dei Cure. E senza di esso non sarebbero nati capolavori indiscussi come ‘Disintegration’ o ‘Pornography’. Scusate se è poco.
Ascoltare oggi questo album significa rivivere quegli anni tanto cari al rock’n’roll, uno degli ultimi momenti in cui la musica riuscirà a dare voce a quel pessimismo e a quell’angoscia interiore che caratterizzava e caratterizza ancora oggi molti giovani senza prospettive future.
“Ladies Of The Canyon” è un album fondamentale nella carriera di Joni Mitchell, che a cinquant’anni dalla sua pubblicazione resta una pietra miliare del folk-pop e pone le basi per il successivo e superlativo “Blue” che vedrà la luce un anno dopo.
Recensione del disco “Endless Dream” (Ingrid, 2020) di Peter Bjorn And John. A cura di Mirko Igliozzi.