La band statunitense presenterà dal vivo l’ultimo album “Our Raw Heart”.
Secondo Apple Music l’album uscirà il 14 settembre per Epitaph Records
Recensione del disco “Non aspetta ritorna” (To Lose La Track, 2018) degli Altro. A cura di Andrea Vecchio.
Recensione del disco “Sunken Foal Stories” (Schamoni Musik / Lion Head Rec., 2018) di Glyn Bigga Bush. A cura di Riccardo Gorone.
È stato realizzato in collaborazione con il collettivo Coral Morphologic, che promuove attività a protezione della barriera corallina.
Recensione del disco “Mirror Emperor” (House Of Mythology, 2018) degli Zu93. A cura di Fabio-Marco Ferragatta.
Recensione del disco “Errorzone” (Closed Casket Activities, 2018) dei Vein. A cura di Luca Cescon.
Recensione del disco “Risha” (Glitterhouse, 2018) di David Eugene Edwards & Alexander Hacke. A cura di Fabio-Marco Ferragatta.
È il secondo estratto dall’EP “Teatime Dub Encounters”, che esce a fine mese su Caroline International.
L’artista britannico dovrà osservare un periodo di riposo a seguito di un’operazione per la rimozione di un tumore.
Si tratta del primo estratto dal secondo album della band, del quale non si conoscono ancora dettagli.
Le foto del concerto di Pennywise, Sick Of It All, A Wilhelm Scream, Iron Reagan, Raw Power, tenutosi il 4 luglio 2018 al Carroponte di Milano.
Recensione del disco “III-Awake Existence Decline” (Qnat Records/Pistacho, 2018) degli Indicative. A cura di Umberto Gallesi.
Facciamo il punto della situazione sui migliori dischi usciti in questa prima metà dell’anno.
Quando gli Slayer entrarono in studio per registrare “South Of Heaven” sapevano di non voler semplicemente dar vita a un “Reign In Blood” parte seconda. Tutto ciò che desideravano era aprire una nuova fase, percorrere strade non battute in precedenza ed evolversi.
È il terzo singolo estratto da “Gioventù Spaccata”, terzo album della band riminese.
Recensione del disco “Mental Wounds Not Healing” (Sacred Bones Records, 2018) di Uniform & The Body. A cura di Giuseppe Loris Ienco.
Tre pezzi inediti in un 7″ in edizione limitata firmata To Lose La Track.
Senza dire una parola gli Zu hanno riempito le vacuità di uno spazio rarefatto e ghiacciato fondendosi col mondo e tornando indietro sempre integri e proiettati verso un futuro ancora ignoto.