Recensione del disco “Stoned. Immaculate” (To Lose La Track/Small Pond/Sonatine/È un brutto posto dove vivere, 2018) dei Kint. A cura di Fabio-Marco Ferragatta.
Nessun tipo di autocommiserazione da queste parti, solo un disastro senza pari e una confusione chirurgicamente incuneata nella mente di una Regina Alien mandata a spasso in una metropoli sorretta da neon e ombre umane-non umane.
Recensione del disco “The Now Now” (Parlophone / Warner Bros., 2018) dei Gorillaz. A cura di Nadir Moreschi.
I Beastie Boys prendendosi poco o per nulla sul serio, fedeli al proprio rap quadrato e genuinamente scanzonato e coadiuvati da professionisti della musica di prim’ordine vent’anni fa ci consegnavano un album potente, originale e ciò malgrado assolutamente fruibile.
C’è tutto nel terzo album dei Mr. Bungle, e quando dico tutto intendo proprio TUTTO. È l’epitaffio perfetto di un secolo di psicosi e brutalità, cambiamenti e trasformazioni e sontuosa introduzione ad un millennio di luci ed ombre.
Recensione del disco “Ordinary Corrupt Human Love” (Anti-, 2018) dei Deafheaven. A cura di Fabio-Marco Ferragatta.
Il video è stato girato lo scorso 16 giugno a Las Vegas dal regista Brook Linder
Il quarto album arriva a 3 anni di distanza dal precedente “La Malora”.
Si tratta del duo formato da Justin Vernon e Aaron Dessner.
Nella soundtrack saranno presenti anche brani di Blonde Redhead, Mazzy Star e brani inediti di Clipping e Chad VanGaalen
Recensione del disco “Pentagram” (Kompakt, 2018) di Gui Boratto. A cura di Riccardo Gorone.
Recensione dell’EP “Still” (Rhymes Of An Hour, 2018) dei Mazzy Star. A cura di Enrico Milana.
Esiste un mondo sommerso, una selva di persone, passioni e cuori che stanno dietro alla musica e che ogni giorno la nutrono con amore paterno, nascosti dietro le quinte della scena.
Recensione del disco “Double Dream Of Spring” (4AD, 2018) dei Deerhunter. A cura di Alessandro Piccin.
I Laghetto hanno sempre saputo trovare una via vescicante di raccontare dissidi e insoddisfazioni: utilizzando ironia e spiccato attaccamento al quotidiano hanno sempre mantenuto il passo coi tempi, riuscendo a rendere perenni gli avvenimenti più disparati.
Il primo singolo estratto dal nuovo disco della band canadese invece uscirà il 20 luglio
Recensione del disco “Miopia” (Trabalhos Carnivoros, 2018) di Gui Amabis. A cura di Massimo Quarti.
L’artista statunitense condivide anche il lyric video della title track
Mark Arm e soci pubblicano anche il primo singolo estratto “Paranoid Core”
La band è recentemente entrata a far parte del roster di Rock Action Records.