Impatto Sonoro
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Back In Time

“20 Jazz Funk Greats”, la rivoluzione industriale dei Throbbing Gristle

20 Jazz Funk

A tutti gli effetti è una pietra miliare, perché tanti musicisti del trentennio successivo attingeranno a piene mani per scrivere pezzi, concepire album, finanche fondare generi. Gente come Ministry, Nine Inch Nails e Marilyn Manson probabilmente non sarebbe mai esistita senza “20 Jazz Funk Greats”, sicuramente avrebbe proposto cose molto diverse.

“Suicide”, lacrime, sangue e spettri al termine del mondo

I Suicide avevano inciso un album spietato e spaventoso sin dalla copertina, ed erano evidentemente troppo in anticipo sulla storia del rock’n’roll, al punto che critica e pubblico li lasciarono per tanto in sospeso tra la gloria e l’oblio.

“Beggars Banquet” dei Rolling Stones, il ’68 dentro un disco

Beggars Banquet Rolling STones

Figlio di un anno pieno di contestazioni, contrasti e rivoluzioni “Beggars Banquet” porta con sè una certa dose di cambiamenti radicali. Ci sono brani che hanno fatto scalpore, che hanno scandalizzato. Troviamo tutto il 1968.

“Damaged” dei Black Flag, la ricerca della libertà fa male

Damaged Black Flag

“Damaged” è la reazione estrema di chi cerca la propria via verso la libertà, di chi si ribella alla consuetudine e all’atto cannibale del padre verso i figli, è un grido doloroso e violento di chi vuole essere se stesso, libero e vero.

“My Generation”, l’arroganza, l’incoscienza, lo splendore dei The Who

The Who My Generation

Queste canzoni erano l’altoparlante del rancore e dello spaesamento della loro generazione, e ascoltare gli Who era come scappare di prigione.

“Sabbath Bloody Sabbath”, il culto infinito dei Black Sabbath

Sabbath Bloody Sabbath

La storia di questa band inglese è quella di un gruppo titanico che resterà inimitabile nella storia del metal

Io me chiammo “Sanacore”, e che vulite? Un viaggio e una chiacchierata con gli Almamegretta, alla (ri)scoperta del loro capolavoro

In occasione dei 25 anni del capolavoro della band partenopea abbiamo deciso di contattarli per scambiare due chiacchiere.

I migliori anni della nostra vita: sudore, passione, “Ketchup Suicide” dei Linea 77

Ketchup Suicide

Penso di aver inciso su ogni banco di scuola: “that’s life man, oui c’est la vie, a volte è fragola ma spesso sa di merda”

“Brain Salad Surgery”, l’enciclopedia del progressive firmata Emerson, Lake & Palmer

“Brain Salad Surgery” rappresenta il punto più alto della discografia di Emerson, Lake & Palmer e una delle vette indiscusse di tutto il movimento progressive

“Give’ Em Enough Rope”, la rincorsa esplosiva dei Clash

Give Em Enough Rope

“Give ‘Em Enough Rope” era un ottimo album di rock’n’roll, ma aveva il torto di arrivare dopo la dinamite dell’esordio, rispetto al quale sembrava una semplice molotov.

“Chaosphere”, la squisita macchina della tortura dei Meshuggah

Chaosphere Meshuggah

Con “Chaosphere” ci troviamo di fronte ad un assalto frontale chirurgico, un monolite sonoro che ti ingabbia il cervello in una dimensione dolorosa e claustrofobica.

“La Macarena Su Roma”, il cantautorato ancora oggi rivoluzionario di Iosonouncane

La macarena su Roma

Seppur diversa, non immediata e a tratti violenta, dieci anni dopo non è ancora tardi per innamorarsi (anche) dell’opera prima di Jacopo Incani, semplicemente uno dei più bei lavori cantautoriali della sua generazione.

“Sjælland”, la natura del nord declinata nel suono sintetico della solitudine di CV Jørgensen

Sjaelland

“Sjælland“ non è semplicemente l’apice assoluto delle carriere di CV Jørgensen e Kasper Winding, è un’opera monumentale nella storia della musica scandinava, dove l’esperienza del territorio del nord, le foreste verdi e i cieli blu prendono forma totalmente scevri di cliché, trasfigurati in forma pop rock nel suono sintetico della solitudine.

“Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols”: piccole luci di libertà selvaggia

nevermind the bollocks

Quello che le pistole del sesso hanno sparato violentemente nella musica è stata pura energia antisistemica. Il pubblico britannico era pronto ad accogliere tutto questo, anzi, non vedeva l’ora che qualcosa di simile arrivasse.

“At Action Park”, gli Shellac e l’alienazione digitale degli anni Novanta

At Action Park

Steve Albini è un terremoto, lo è sempre stato. È una fucina interminabile di energia ed “At Action Park” è il prodotto degli ultimi venti/trent’anni che più riesce ad offrirne.

“Stories From The City, Stories From The Sea”, la tregua di Pj Harvey con se stessa

Pj Harvey Stories From The City

L’atmosfera generale sembrava una reazione all’infelicità dei momenti passati. Era un album piuttosto melodico e brillante, con liriche più semplici e dirette, il lavoro meno tormentato e straziato della sua carriera.

“Electric Ladyland”, la voce di una generazione in fiamme

Electric Ladyland

In quei giorni tutto doveva sembrare possibile a quella generazione, nell’arte come nella vita, e ad Hendrix parve di poterla guidare col suono di una chitarra che stava sfidando il futuro.

“Heroes” di David Bowie, l’eroe senza maschere

David Bowie Heroes

Dopo mille volti, l’alieno diventa uomo, il nuovo David Bowie è in bianco e nero e senza maschere, tutto sembra fresco, e tutto.terribilmente reale, le sue sensazioni, le paure di quel particolare momento storico ci vengono servite su un piatto d’argento. Noi comuni mortali non possiamo fare altro che ascoltare estasiati e dopo l’ultima nota sperare che arriverà anche per noi il nostro unico giorno da “Eroi”.

“In The Court Of The Crimson King”: nelle stanze senza tempo del Re rosso sangue

L’esperienza lasciata da “In The Court” è unica, irripetibile: mai prima c’era stato un esordio così folgorante nella storia del rock e andando avanti negli anni pochissimi artisti riusciranno a creare un’opera così completa, definitiva e seminale.

“Black Market Music”, o meglio lembi di gonne a cui aggrapparsi per non cadere

“BMM” è un album in cui si sposta l’asticella più su, senza timore di strafare, e direi proprio che non c’era alcun motivo di temere una cosa del genere. I suoni sono lontani tra di loro ma mescolati armoniosamente e non vedo come potesse essere diversamente dato che sono accompagnati dalla voce carezzevole e magnetica di Molko.